Pomeriggio di lunedì 7 maggio, Rivoli, grosso comune di circa 49.000 abitanti alle porte di Torino: i due protagonisti del tragico fatto si danno appuntamento in un parcheggio per motivi che sono ancora al vaglio degli inquirenti, poi la tragedia. La donna è colpita da 4 colpi di pistola e muore subito, l'uomo rivolge contro di sé l'arma, spara e, ancora vivo all'arrivo dei soccorsi, si spegne poche ore dopo al Cto di Torino dove era stato trasportato d'urgenza con l'elisoccorso.
I fatti accertati
Lui è Enzo Giorio, 75 anni, di Rivoli, lei è l'ex moglie, Maria Clara Cornelli della stessa età: secondo i primi accertamenti, i due si conoscevano da tempo ed avevano intrecciato una relazione, lei divorziata da parecchi anni, lui vedovo dal luglio del 2017.
Così avevano deciso di regolarizzare la loro relazione e si erano sposati il 25 dello scorso mese di novembre, ma Il matrimonio era stato subito seguito da screzi e dissidi, per cui i due avevano finito velocemente col separarsi, almeno a quanto dicono alcuni testimoni.
Poi, il pomeriggio del 7 maggio si erano dati appuntamento al parcheggio di Via Alpignano per motivi non ancora precisati, forse per chiarire alcuni punti della loro storia o per dirsi definitivamente addio. Si sa solo che l'uomo era giunto sul posto sicuramente con intenzioni non proprio limpide dal momento che in tasca aveva la sua pistola, regolarmente detenuta; per la precisione un revolver Colt calibro 38 special.
I due si sarebbero scambiati solo poche parole, poi lui avrebbe estratto la pistola e fatto fuoco 4 volte con 3 colpi ravvicinati nella parte alta del corpo di lei.
Subito dopo, leggermente distanziato, l'ultimo colpo, quello che l'uomo ha sparato alla propria testa. I colpi sono stati chiaramente distinti da parecchi testimoni che hanno subito allertato le Forze dell'Ordine prontamente intervenute e segnalato l'accaduto sui social.
Tragedie familiari
La zona di Torino e dintorni sembra colpita dalla maledizione di tragedie familiari dello stesso tipo di questa avvenuta il 7 maggio con la classica e terribile sequenza di omicidio seguito immediatamente da suicidio.
Guardando le cronache, si nota che solo nei primi mesi dell'anno in corso, si contano già 3 casi similari, il primo del 9 marzo, il secondo del 5 aprile e infine il terzo dell'11 aprile: il 9 marzo, a Torino, un uomo di 90 anni, Giulio Gauna uccide la compagna di 88 affetta da Alzheimer, sparandosi subito dopo; il 5 aprile, Norberto Ranaudo, 80 anni, spara alla moglie di 77 malata di Alzheimer e poi rivolge l'arma contro di sé, infine, l'11 aprile, proprio a Rivoli, Ezio Panattaro di 77 anni, molto malato decide di sparare alla madre di 101 anni e poi si suicida.
Si tratta forse di tragedie preannunciate: nello schema è sempre l'uomo che uccide la donna e si deve rilevare in tutti i casi la presenza di una pistola regolarmente denunciata, con un pensiero al fatto che forse la vicinanza di un'arma offre anche l'occasione per un più facile delitto. Nel caso appena avvenuto a Rivoli, le modalità sono molto similari: la dinamica è sempre omicidio-suicidio, l'arma è una pistola, l'omicida è un uomo. Variano solo le motivazioni che a quante pare sono qui di carattere più spiccatamente sentimentale.
Nei primi casi elencati, la causa è la quotidianità, la vita che diventa impossibile a causa di diversi fattori, come la malattia o la debilitazione o semplicemente la vecchiaia, il che scatena la tragedia nella casa stessa, per cui la sede della vita diventa anche la sede della morte.
Nell'ultimo caso, si può pensare ad una premeditazione visto che l'uomo si è recato all'appuntamento stabilito con la donna armato con la propria pistola in tasca: il movente potrebbe andare dalla rabbia alla gelosia al desiderio di vendetta.