Ore 5 di mercoledì 28 febbraio 2018, Cisterna di Latina si risveglia protagonista di una triste vicenda, raccontata dai mass media come purtroppo accade, con collegamenti live sul posto dell'accaduto o con edizioni straordinarie di telegiornali. Vorremmo non ci fossero questi eventi che colpiscono profondamente il senso di famiglia, ma oggi televisione e web hanno raccontato un evento a cui siamo stati purtroppo abituati: la follia di un uomo.
Marito sfoga la sua follia contro le donne che avrebbe dovuto proteggere
La signora Antonietta Gargiulo, 39 anni, operaia dello stabilimento Findus di Cisterna di Latina, si trova nel garage della sua abitazione per recarsi con la propia auto sul posto di lavoro.
La donna viene raggiunta dal marito Luigi Capasso, 44 anni, appuntato dei carabinieri in servizio a Velletri, che aveva appena terminato il turno di lavoro. Tra i due coniugi, tra i quali c'è in atto una procedura di separazione, scoppia una furiosa lite, Capasso estrae la sua arma di ordinanza e spara tre colpi verso la donna ferendola gravemente all'addome, alla guancia e in zona cervicale. L'uomo lascia ferita la moglie senza prestarle soccorso e sale nell'appartamento soprastante il luogo dell'accaduto, dove si trovano le loro due figlie di 8 e 13 anni e si barrica in casa sempre armato.
Sul posto, dopo una segnalazione di una vicina, arrivano immediatamente i soccorsi che trasportano la donna ferita con l'eliambulanza all'ospedale San Camillo di Roma.
I medici fanno sapere che la donna è ricoverata in gravi condizioni. Sono prontamente giunti anche le forze dell'ordine con il pm Giuseppe Bontempo e il comandante provinciale dei carabinieri Gabriele Vitagliano, in seguito questi sono stati raggiunti anche dai Gis, forze speciali dell'arma.
Trattative per evitare il peggio
La situazione è apparsa subito critica per la totale assenza di collaborazione da parte di Luigi Capasso e per il fatto che le voci delle bimbe prese in ostaggio non si sentono più.
Sono stati chiamati amici e parenti dell'uomo per tentare di convincerlo a desistere dal suoi folle piano, addiruittura la madre ha indossato il giubbotto antiproiettile per entrare in casa e parlare con il figlio, ma la donna è stato colta da malore ancor prima di raggiungere la porta di ingresso e per questo è stata subito trasportata in ospedale.
Il mediatore dei carabinieri ha tentato di parlare con Luigi Capasso per una trattativa senza ottenere alcun tentennamento da parte dell'uomo e per tale motivo le forze dell'ordine hanno deciso di mettere in atto delle misure preventive. Hanno fatto chiudere la fornitura del gas dell'intera palazzina e invitato i residenti del quartiere a rimanere in casa. Addirittura l'adiacente scuola elementare Bernardini è rimasta chiusa. I gruppi specializzati in irruzioni e negoziazioni in azione sul posto hanno tentato di interagire con l'uomo, ma le loro dichiarazioni non sono rassicuranti soprattutto per la liberazione delle sue due figlie minorenni. Le dichiarazioni del comandante Vitagliano sono risultate fin da subito tragichr: "Temiamo il peggio...l'uomo è fuori di sé"
Tragico epilogo
Quanto preannunciato dal comandante dei carabinieri Vitagliano si è trasformato in realtà.
Dopo 9 ore la speranza di far desistere Luigi Capasso dal suo orribile piano è stata definitivamente spenta da un unico e pietrificante sparo. Infatti l'uomo, che le forze dell'ordine hanno cercato di convincere a uscire dall'abitazione per costituirsi, liberando così le sue figlie in ostaggio, ha puntato l'arma verso di sé e ha premuto il grilletto togliendosi la vita. Questo non è stato l'ultimo gesto scioccante di quella interminabile giornata, perché le forze dell'ordine, una volta entrate nell'appartamento, hanno appurato che le due figlie erano state uccise la mattina dal padre.
Così si conclude questa vicenda, il finale più triste, quello che nessuno avrebbe voluto leggere. Tre donne coinvolte, di cui due con una vita davanti tutta da godersi, tradite da quell'uomo che doveva proteggerle.