'Tipiche' specialità che in realtà tipiche non lo sono affatto. E pensare che c'è chi va 'in pellegrinaggio' all'Ikea non perché debba comprare una cassettiera o una libreria, ma esclusivamente per gustare nel ristorante del colosso dei mobili, un caratteristico cibo nordico altrimenti difficile da reperire: quelle 'tradizionali' polpettine svedesi accompagnate dall'immancabile salsa ai mirtilli. Sono, o sarebbero state fino ad oggi, il pezzo forte nel menù proposto dai punti vendita ikea, oltre che della cucina del paese scandinavo. Fulmine a ciel sereno, ora con un secco messaggio sul profilo Twitter ufficiale della Svezia, arriva la notizia che lascia spiazzati tanti fan del macinato: le delizie di carne tritata non sono svedesi, ma turche.
Si è trattato di uno 'scippo' cultural-gastronomico avvenuto in altri tempi.
Caduta di un mito e 'contraccolpi'
A fare 'outing' e confessare il misfatto è stato anche nientemeno che il governo svedese con un comunicato ufficiale da Stoccolma: la ricetta delle arcinote 'köttbullar' fatte con carne di vitello e di suino macinate, cipolla e salsina ai mirtilli colata sopra, non è farina del proprio sacco, ma è di origine turca. Come mai la Svezia si sia decisa ad ammettere la cosa solo ora, resta un mistero. Di certo, la confessione attesa da molto tempo dalle autorità turche, non cambierà gli equilibri geopolitici sullo scacchiere mondiale. Ma potrebbe creare qualche attrito tra due paesi tanto distanti, non solo geograficamente.
Se l'ammissione è stata accolta con viva soddisfazione dal governo di Ankara, ha anche urtato. Serdar Cam, presidente dell'agenzia turca per la Cooperazione, ha invitato Ikea a non spacciare più nelle sue filiali sparse per il mondo le celebri specialità come piatto tipico svedese. E se l'orgoglio nazionalistico è soddisfatto, cosa mai accadrebbe se il governo turco chiedesse un risarcimento economico per questo 'imbroglio', visto e considerato che è stato calcolato che nei mega store di mobili nel mondo, compresi quelli in terra di Turchia, si vendono qualcosa come 2 milioni di confezioni al giorno di 'köttbullar'.
Sarà poi da vedere se, incassato il colpo, Ikea continuerà a proporle nei ristoranti dei suoi punti vendita. Non è la prima volta che crollano 'miti' e si scopre che piatti tradizionali, radicati nella cultura di un paese, hanno avuto origine altrove: così è stato per i 'nostri' spaghetti, beneamato patrimonio gastronomico nazionale, quando si è scoperto che ad inventarli sono stati i cinesi.
Swedish meatballs are actually based on a recipe King Charles XII brought home from Turkey in the early 18th century. Let's stick to the facts! pic.twitter.com/JuTDEjq9MM
— Sweden.se (@swedense) 28 aprile 2018
Swedish meatballs are actually based on a recipe King Charles XII brought home from Turkey in the early 18th century. Let's stick to the facts! pic.twitter.com/JuTDEjq9MM
— Sweden.se (@swedense) 28 aprile 2018
Come fu che le 'turche' arrivarono in Svezia
Dopo lo scandalo sessuale che ha travolto l'accademia del premio Nobel, sulla Svezia incombe ora il 'pasticcio' delle polpettine: è stato reso noto che all'inizio del XVIII secolo fu merito del re Carlo XII di importare dalla Turchia la ricetta al punto che che diventarono uno dei principali piatti tradizionali del paese. E anche se gli ingredienti nel tempo si sono andati differenziando perché in quelle turche ad esempio c'è agnello macinato laddove nelle svedesi trionfa la carne trita di manzo e maiale, l'origine resta ottomana.
Non contenta, la Turchia ha fatto sapere che quel re 'sgraffignò' altre specialità. Salito sul trono a soli 15 anni, dopo aver perso una battaglia con la Russia dello zar Pietro il Grande, nel 1709 fu mandato in esilio per alcuni anni in quello che allora era l'impero ottomano. Al rientro in patria nel 1714, porto 'a casa' tesori turchi quali caffé e cavolo stufato. La notizia rimbalzata sui social e retwittata tra like condivisioni, risposte, ha scatenato reazioni costernate di molti svedesi ignari. Mentre i cittadini turchi, specie quelli di Inegol, la capitale delle polpette, hanno festeggiato.