Chili e chili di cocaina purissima, per un volume di affari di oltre 7 milioni di euro, che in pochi mesi sarebbe stata distribuita in numerose piazze della Sardegna, da una banda specializzata anche nella vendita della “polvere bianca”. Circa 25 chili di droga che sarebbe stata fatta arrivare nell’isola dalla Lombardia, da un vero e proprio gruppo criminale – secondo quanto accertato dagli investigatori della Polizia, che hanno notificato ed eseguito sei ordini di custodia cautelare in carcere, emessi dal Tribunale di Cagliari, per ben sei persone.

I fratelli Luca e Pino Arzu, di 44 e 59 anni, di Arzana, volti conosciuti alle forze dell’ordine (Luca Arzu si trovava già a Uta per reati legati al mondo della droga). Il cagliaritano Massimo Coiana, 42 anni, Giovanni Bretti, autotrasportatore di origini calabresi ma residente da tempo in provincia di Milano. Giovanni Arena, 40 anni, anche lui di origini calabresi ma residente da tempo in un paesino vicino Como e per finire l’albanese Armando Ndoja, che era già detenuto nel carcere di Alghero. Altri tre pregiudicati albanesi sono ricercati e su di loro pende un mandato di cattura internazionale. L’operazione battezzata dalla Polizia “Gran Turismo”, è stata eseguita dagli uomini della Squadra Mobile di Cagliari – sezione “criminalità organizzata” – coordinati dal dirigente Marco Basile e dal suo vice Davide Carboni.

Poliziotti infiltrati

L’operazione “Gran Turismo” ha avuto inizio 3 anni fa, nell’ottobre dl 2015. Proprio in quel periodo infatti gli uomini della Squadra Mobile vennero a sapere che a breve sarebbe stato fatto partire un grosso carico di cocaina (6,7 chili per l’esattezza), dalla Lombardia e diretta alla Sardegna e sarebbe stato trasportato via mare.

I destinatari – con ogni probabilità – sarebbero dovuti essere appunto i fratelli Arzu di Arzana. Gli inquirenti infatti, dopo aver controllato la lista dei biglietti delle navi dirette in Sardegna, hanno fatto bingo. E hanno individuato una Seat Leon e il suo proprietario come presunto corriere. Gli agenti di Polizia gli hanno di fatto aspettati allo sbarco e hanno seguito l’auto che aveva preso la strada per Muravera per poi raggiungere Arzana.

Qui ci sarebbe dovuto essere lo scambio con gli acquirenti della droga. Un fattore importante è stato il fatto che i componenti della banda e i destinatari della droga non si erano mai visti. Per questo motivo i poliziotti - quando hanno fermato il corriere nel centro ogliastrino - hanno pensato di sostituirsi al trasportatore, per poi andare a fare lo scambio. E così hanno fatto.

La parola d’ordine

L’abilità degli uomini della Squadra Mobile ha permesso di scoprire la parola d’ordine per lo scambio: “Gran Turismo”. Ed è stata proprio questa formula a mettere fine al traffico. Nelle rete degli investigatori, all’epoca, finirono due albanesi e Giovanni Arena. Poi, grazie alle indagini, si riuscì a scoprire il traffico di cocaina ma anche di eroina tra la Sardegna e la Lombardia.

Un traffico finanziato, secondo quanto accertato dagli uomini della Squadra Mobile, dai fratelli Arzu che utilizzavano Giovanni Arena come organizzatore. L’uomo poi incaricava il cugino Giovanni Bretti che doveva semplicemente organizzare l’arrivo della droga nell’Isola.