In un'agenzia immobiliare di Roma ''non si affitta gli stranieri''. A denunciare il fatto è Aboubakar Soumahoro, che si è visto rifiutare un contratto d'affitto in zona Torrespaccata senza altra spiegazione se non quella di essere di origini africane, e quindi non gradito dal proprietario degli appartamenti. Sui social, Aboubakar ha raccontato di non aver intenzione di indugiare sulla questione e di voler rivolgersi alle sedi opportune per eseguire degli accertamenti.

Rifiutato dopo aver fissato l'appuntamento

Aboubakar, necessitando di un appartamento, aveva contattato un'agenzia romana, alla quale ha garantito la propria affidabilità e la propria disponibilità economica per permettersi le rate dell'affitto.

Nel giro di pochi giorni, avrebbe dovuto ottenere l'immobile, ma uno spiacevole 'imprevisto' ha interferito con la procedura. Quando l'appuntamento definitivo era ormai confermato, si è sentito rifiutare il contratto, presumibilmente per motivi di discriminazione razziale. Infatti, il dietrofront dell'agenzia è scattato dopo aver rivelato il proprio nome all'operatrice, che ha immediatamente annullato la sua richiesta. A quel punto, ha chiesto spiegazioni, ma l'operatrice si è limitata ad autogiustificarsi attribuendo ogni responsabilità al proprietario, il quale ''ha il diritto di fare ciò che vuole con i propri appartamenti''. Aboubakar non ha esitato a denunciare l'accaduto sui social, ammettendo di essere ''rimasto senza parole'' per ciò che è successo.

Tuttavia, non si è perso d'animo ed ha annunciato che ''agirà nelle sedi opportune'', chiedendo degli accertamenti che determinino se i fatti sono dovuti ad una discriminazione di fondo e se si possa intervenire a riguardo.

Chi è Aboubakar Soumahoro

Aboubakar Soumahoro è un sindacalista della Usb, divenuto celebre per aver organizzato diverse manifestazioni a favore dei braccianti agricoli sfruttati negli aranceti calabresi.

Una delle cause che ha portato avanti con determinazione riguardava Soumaila Sacko, il bracciante che è stato barbaramente ucciso in Calabria lo scorso mese. Per solidarietà, aveva organizzato una raccolta fondi destinata a restituire il feretro di Soumaila alla famiglia, rimasta in Mali. Da quel momento, nonostante la sua attività di sindacalista fosse iniziata anni fa, è diventato il nuovo volto simbolo dell'antirazzismo, della lotta per i diritti dei lavoratori e della denuncia contro lo sfruttamento della mano d'opera.