Poco fa, precisamente alle 10:01 (ora italiana) del 21 luglio 2018, una scossa di magnitudo 3.3 della scala Richter ha interessato l'area di Pieve Torina, nelle Marche occidentali, zone colpite da uno sciame sismico cominciato ormai quasi due anni fa. Il lieve sisma ha avuto il suo esatto epicentro fra Muccia e Pieve Torina. L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia attribuisce all'evento un ipocentro relativamente superficiale, ad appena 8 chilometri di profondità. Il Terremoto è stato avvertito dalla popolazione locale, che convive con questi fenomeni dal 26 ottobre 2016, quando due scosse di magnitudo 5.4 e 5.9 della scala Richter devastarono molti comuni della regione e della vicina Umbria, fortunatamente senza provocare vittime dirette.

Il Centro Sismologico della zona Euro-Mediterranea conferma i dati sul sisma di questa mattina, variando leggermente l'ipocentro, fissato a 10 chilometri di profondità.

Terremoto magnitudo 4.6 a Pieve Torina, 10 aprile 2018

La stessa area era stata duramente colpita da un sisma di magnitudo 4.6 della scala Richter all'alba del 10 aprile 2018 (ore 5:11). Furono subito evidenti i nuovi danni causati dal terremoto, fra cui il crollo di un campanile a Muccia, la caduta di suppellettili e utensili, il danneggiamento di alcune SAE e di altri edifici già lesionati dai precedenti terremoti, nonché la delocalizzazione di 20 nuovi sfollati. Gli effetti fra Pieve Torina e Muccia raggiunsero il VII grado della scala Mercalli, per fortuna senza aver provocato alcun ferito.

La scossa era stata avvertita in tutto il Centro Italia, da Ancona a Roma. Inoltre, per il momento, il terremoto del 10 aprile resta il più forte verificatosi in questi primi sette mesi del 2018.

Sequenza infinita: oltre 90 mila scosse

Dall'inizio di questa grave crisi sismica - che va avanti dal terremoto di Amatrice del 24 agosto 2016 - le scosse sono state oltre 90 mila, fra eventi solo strumentali e quelli avvertiti, purtroppo, dalla popolazione.

Sono ben 8 gli eventi che hanno raggiunto una magnitudo pari o superiore a 5.0 della scala Richter, due dei quali hanno raggiunto o addirittura superato magnitudo 6.0: il primo, quello di Amatrice, il più dannoso in termini di vittime (299), e il 30 ottobre quello di magnitudo 6.5 della scala Richter a Norcia, in Umbria, con il crollo totale della chiesa di San Benedetto.

Non è possibile stabilire quanto durerà la crisi sismica in atto ma, ancora oggi, a distanza di quasi due anni, altra energia viene rilasciata (come questa mattina) per fortuna in quantità molto ridotta.