Nessuna notizia per nove giorni, successivamente il 'miracolo'. Tutto il mondo sta seguendo la vicenda dei dodici giovanissimi calciatori e del loro allenatore accaduta in Thailandia. Scomparsi il 23 giugno 2018, sono stati ritrovati ieri, 3 luglio, intrappolati nella grotta Tham Luang. Le loro condizioni ovviamente sono difficili, ma non ancora disperate ed a seguito del ritrovamento, si è riaccesa la speranza nel cuore dei loro cari. Per tirarli fuori sani e salvi, però, occorre tempo: ci potrebbero volere addirittura dei mesi. Intanto, hanno ricevuto generi alimentari e farmaci: per uscire dalla grotta, però, dovrebbero imparare ad immergersi con l'attrezzatura da sub con lo scopo di tentare quella che, a detta di molti, sarebbe un'impresa quasi disperata.
La notizia è stata resa nota dall'esercito thailandese poco tempo dopo il loro ritrovamento. Ciò è stato possibile grazie a due sommozzatori britannici, i quali si erano immersi nelle acque di una spiaggia distante 4 km dall'imbocco della grotta. Oggi i Navy Seals thailandesi hanno pubblicato su Facebook un nuovo video in cui si vedono i ragazzi sorridere alla telecamera avvolti da coperte di Mylar argentate.
I soccorritori stanno facendo il possibile
Dopo la prima fornitura alimentare e medica, ora i soccorritori stanno facendo il possibile per portare al gruppo un quantitativo di rifornimenti sufficiente per almeno quattro mesi. Oltre a questo, stanno sfidando l'innalzamento del livello dell'acqua per installare una linea telefonica ed elettrica e garantire loro la comunicazione con i propri familiari.
Purtroppo nessuno di questi ragazzi sarebbe in grado di nuotare e ciò ha costretto i soccorritori ad impartire al gruppo lezioni di nuoto in caso si voglia procedere con la procedura di salvataggio citata. Parte del personale di soccorso rimarrà con loro fino a quando non saranno in grado di percorrere i 4 km che li separano dalla luce del sole.
Ma non è un piano semplice, i ragazzi sono parecchio indeboliti e bisogna tener conto dei vari rischi collegati alle forti correnti. Con gli ulteriori rifornimenti, giungerà anche un medico per comprendere meglio le loro condizioni di salute.
Un'altra possibilità al vaglio dei soccorsi è quella di far percorrere al gruppo un sentiero asciutto, ma per fare questo bisogna pompare tantissima acqua, cosa a cui stanno già provvedendo, solo che a causa delle piogge previste nei prossimi giorni, potrebbero metterci mesi.
Altra alternativa potrebbe essere quella di aprire un uscita dall'alto e per questo continuano le esplorazioni per un punto idoneo agli scavi.
Le condizioni dei ragazzi
I dodici giovanissimi calciatori, di età compresa tra gli 11 ed i 16 anni, ed il loro allenatore di 25 anni erano in condizioni di semi-incoscienza in un piano asciutto all'interno della grotta. Entrati il 23 giugno subito dopo un allenamento, sono rimasti bloccati all'nterno per le piogge monsoniche, a causa delle quali è stata sommersa la via d'uscita. Tutto sommato, le condizioni del gruppo sembrano stabili (a prima vista, non sembrano accusare febbre o altre patologie) tranne qualche leggera escoriazione, con l'acqua che gocciola dalle pareti che ha evitato il rischio di disidratazione.