La febbre West Nile torna a far parlare di sé dopo dieci anni dalla sua comparsa in Veneto. Nello scorso 12 giugno, il sistema regionale di sorveglianza di malattie causate da vettori, assieme all'Istituto Zooprofilattico delle Venezie, ha riscontrato la prima positività del virus West Nile (WNV) nelle zanzare catturate attraverso una trappola posizionata nel comune di Villa Bartolomea. Oltre che a Verona, ci sono state conferme anche a Treviso e Venezia.
In più, il 26 giugno 2018 si è avuta la conferma del primo caso di malattia neuro-invasiva in una persona residente a Rovigo.
Immediatamente, la Regione, le Ulss ed i Comuni si sono mobilitati per attuare specifiche misure di prevenzione e contrasto previste secondo il piano regionale.
La comparsa del virus nel Veneto ed i suoi sintomi
Il virus West Nile, di cui se ne sente parlare in Veneto dal 2008, è trasmesso all'uomo per mezzo delle zanzare infette del genere Culex, le quali solitamente hanno l'abitudine di pungere nelle ore crepuscolari e notturne. Nella maggior parte delle volte, l'infezione del virus non causa nessun sintomo. Invece, nel 20% dei casi ne presenta alcuni di lieve natura come febbre, eruzioni cutanee, mal di testa, nausea e vomito. Invece, in una piccola percentuale, di solito persone anziane o cagionevoli di Salute, possono verificarsi sintomi molto preoccupanti come debolezza muscolare, febbre alta e complicanze neurologiche come ad esempio l'encefalite.
L'infezione non viene trasmessa per contagio diretto da persona a persona, ma attraverso la puntura di una zanzara infetta, la donazione di sangue ed emocomponenti (globuli rossi, piastrine, plasma ottenuto mediante plasmaferisi), tessuti ed organi di persone che hanno contratto l'infezione.
Inoltre, c'è da aggiungere il pericolo della zanzara tigre, presente nel territorio da alcuni anni, la quale può trasmettere le infezioni del virus Chikungunya, Dengue e Zika.
Questa zanzara è attiva nelle ore diurne, nello specifico nelle ore successive all'alba ed a quelle che precedono il tramonto.
Disinfestazioni, prevenzioni e piani anti-virus
Dato che il maggior mezzo di trasmissione del virus sono gli insetti (la zanzara per l'appunto), è stata intrapresa nuovamente l'attuazione del piano di lotta.
Questo si traduce in interventi di disinfestazione dei nidi sia che le zanzare siano in stato larvale che in forma adulta, mentre le Ulss hanno l'obiettivo di monitorare e valutare l'efficacia dei trattamenti.
Per la propria e la prevenzione di tutti, è raccomandato a chiunque di non lasciare in giro oggetti o contenitori dove possa raccogliersi l'acqua piovana. Inoltre, è consigliato l'utilizzo di insetticidi e zanzariere, indossare vestiti coprenti e soprattutto chiari. Ultima cosa: cospargersi la pelle di repellenti più di quanto lo si faceva già prima e se si dovessero avvertire i sintomi descritti in precedenza subito dopo la puntura di una zanzara, andare immediatamente in ospedale. Per ora l'allerta vale per il Veneto, ma è sempre meglio stare attenti, perché potrebbe capitare anche da altre parti, specialmente nelle città portuali come Genova ad esempio.