Erano residenti a Salice, in Friuli da alcuni anni. Ma per andare a festeggiare il matrimonio di un loro parente, si erano recati a Debar, un paese confinante con l'Albania, il paese natale della loro famiglia. La sera prima del matrimonio dei loro parenti, sono stati massacrati a colpi di pistola nel sonno: Amid Pocesta, 55 anni, la moglie Nazmije, 53, e la loro figlia Anila, 14 non sono stati risparmiati dal loro assassino, sopraggiunto, pare durante la notte senza farsi sentire dalla famiglia Pocesta. I tre stavano dormendo nella casa di famiglia, una piccola villa rossa e grigia, ancora in fase di costruzione, in quanto il piano terra non era ancora stato terminato di costruire.

L'allarme è scattato la sera del 26 agosto quando la famiglia non si era presentata ai festeggiamenti del matrimonio che sarebbe avvenuto il giorno 27, alle ore 9 del mattino. Nonostante amici e parenti avessero provato a telefonare per sincerarsi dello stato di salute della famiglia Pocesta, al telefono, per tutta la sera prima dell'evento, non aveva risposto nessuno.

La mattina delle nozze la tragica scoperta

La mattina in cui si sarebbero dovute svolgere le nozze, un cugino, non avendo ancora notizia della famiglia giunta dall'Italia proprio per la celebrazione, si è recato presso il villino, dove ha subito notato che l'auto di Amid era regolarmente parcheggiata all'ingresso. Dopo aver bussato alla porta, senza alcuna risposta, ha deciso di introdursi nell'abitazione passando attraverso una finestra aperta.

A questo punto, dopo una perlustrazione della casa, ha rinvenuto i corpi senza vita di madre, padre e figlia ed ha avvisato immediatamente le forze dell'ordine.

La famiglia massacrata a colpi di pistola

Secondo le prime ricostruzioni della polizia del luogo, l'assassino si sarebbe prima recato nella camera dei genitori, uccidendoli a colpi di pistola, per poi riservare la stessa sorte alla figlia 14enne nella stana attigua.

I vicini di casa sostengono di non aver sentito alcun rumore o avvertito strani movimenti. L'indagine al momento è concentrata sull'ambito famigliare. Per non compromettere l'inchiesta la prudenza è molta ma Il procuratore penale della città di Gostivar ha dichiarato che alcune persone sono state sottoposte al test del guanto di paraffina.

Una procedura che consentirebbe di individuare tracce di polvere da sparo che potrebbero significare che la persona ha utilizzato un arma da fuoco da poco tempo. Una lite di famiglia, circa un confine, sembrerebbe l'ipotesi più accreditata. Un litigio che avrebbe portato al massacro di una famiglia di grandi lavoratori, tornati nella loro terra per festeggiare un matrimonio.