Di ritorno dal viaggio di due giorni in Irlanda, Papa Francesco ha raccontato di aver visionato alcuni video, in possesso di persone di fiducia, ripresi con smartphone all'interno di campi di detenzione libici, quei tremendi lager dove spesso finisce chi viene rispedito nel Paese nord africano. Numerose immagini tratte da questi video, che Francesco ha guardato qualche settimana fa, sono poi state pubblicate dal quotidiano Avvenire con un articolo del giornalista Nello Scavo. Le immagini, è il commento di Avvenire, sono da togliere il sonno e raccontano di torture terribili e sofisticate: le bocche serrate con nastro da pacchi, botte con le spranghe, mutilazioni con pugnali e machete.
Il terribile contenuto dei filmati
Nei filmati, racconta Papa Francesco, si vede chiaramente cosa accade a chi, dopo essere partito dalle coste libiche, è costretto a tornare indietro. I trafficanti infliggono torture e umiliazioni di vario tipo ai malcapitati, ma sono soprattutto due sequenze a destare orrore e suggerire riflessioni. In una si osservano persone appese a testa in giù, i piedi legati; nell'altra si vede un ragazzo completamente nudo che implora pietà piangendo, mentre viene percosso e deriso da cinque carcerieri e infine sfregiato in viso. Questo tipo di video viene a volte prodotto dai carcerieri stessi ed esibito come macabro trofeo o più spesso utilizzato come arma di ricatto per chiedere un riscatto ai famigliari delle vittime.
Papa Francesco: 'Pensate bene se riportarli indietro'
Il Pontefice ha voluto vedere con i propri occhi quanto, ovviamente, conosceva già bene dalle cronache. Pare che durante la visione sia rimasto in silenzio ed è stato appunto solo dopo il viaggio in Irlanda che ha sentito il bisogno di parlarne pubblicamente. La sua prima riflessione riguarda la conferma del fatto che la Libia non è affatto un 'porto sicuro', ma invece una sorta di girone infernale per quelle sfortunate persone che, dopo aver tentato la fuga dalla guerra, dalla povertà, dalla fame, lì vengono rispedite.
Da qui, direttamente, discende una seconda riflessione che ha il sapore di un invito per i politici italiani: prima di mandare indietro migranti in Libia 'si deve pensare bene' alle possibili conseguenze. Le considerazioni di Papa Francesco non fanno altro che confermare la sua linea di apertura e solidarietà, portata avanti da molto tempo nei confronti della gestione dei flussi migratori.