Per la morte di Desirée sono stati arrestati i primi 3 membri del “branco” che pochi giorni fa ha abusato della vittima dopo averla drogata pesantemente. Si tratta di immigrati irregolari, tutti africani e di giovane età, dediti allo spaccio e ai furti in aree della “movida” romana fuori controllo come San Lorenzo. Nigeria e Senegal i Paesi di provenienza dei soggetti catturati dalle forze dell'ordine: uno di essi si chiama Mamadou Gara e ha 26 anni, gli altri le cui generalità sono state rese note dalla Questura di Roma rispondono al nome di Brian Minteh, 43enne, e Chima Alinno, componente “anziano” della banda criminale con i suoi 46 anni e beneficiario fino a marzo 2018 di un permesso di soggiorno umanitario che gli consentiva di stare in Italia.

Morte Desirée, arrestati africani irregolari: la reazione di Salvini

Diverse persone verranno identificate nelle prossime ore e non è improbabile che scattino ulteriori provvedimenti restrittivi nell'ambito della stessa operazione, come annunciato a inizio giornata dal ministro dell'Interno Matteo Salvini con un post su Facebook che dava per imminente l'arresto della “quarta bestia” colpevole del delitto ai danni di Desirée Mariottini. Sembra confermato, in base alle circostanze verificate dagli investigatori, il sospetto sulla riconducibilità dell'episodio al degrado di quartieri della Capitale ad altissima presenza di irregolari con interi palazzi, strade capannoni sotto controllo della criminalità comune.

Desirée, tutti i fermati erano irregolari e spacciavano droga

Nella notte gli agenti della Polizia hanno fermato due degli aguzzini della ragazza, stamattina il terzo: sono indiziati dei terribili reati addebitati al gruppo di malviventi responsabile dell'omicidio di via dei Lucani, che ha scosso l'opinione pubblica nazionale e sconvolto la cittadinanza romana per le atrocità perpetrate sul corpo dell'adolescente di Cisterna e per il contesto di estremo degrado in cui tali atti feroci sono stati compiuti.

Gli extracomunitari arrestati trafficavano droga a San Lorenzo e sembra abbiano costretto la loro “preda” ad assumere un mix letale di droghe pesanti, per poi abusarne con particolare crudeltà fino a quando le condizioni della giovane non si sono fatte irreversibili. Uno dei presunti aguzzini della 16enne, stando a quanto riferito da fonti della Questura, era stato espulso ma si trovava ugualmente sul territorio italiano in barba all'ordine delle autorità.