A cinque giorni dal delitto, si era presentato in caserma per confessare l'omicidio della povera Maria Tanina Momilia, 39 anni, sposata, madre di due figli, uccisa in una palestra a Fiumicino. Il personal trainer Andrea De Filippis, 56 anni, è lo stesso uomo che il giorno prima della confessione, dichiarava la sua completa estraneità ai fatti.
La donna trovata in un canale a Fiumicino lunedì 8 ottobre, sarebbe stata uccisa dall'ex poliziotto, l'istruttore di difesa personale con cui aveva una relazione, perché lo voleva 'rovinare'. Tutto chiaro?
Un caso chiuso? Non proprio. Secondo l'inchiesta del programma 'Chi l'ha visto?' andato in onda ieri, un testimone avrebbe riferito dettagli che traccerebbero una storia diversa.
La confessione, chiusa un giorno in un bagagliaio
Dopo aver ucciso Tanina, De Filipppis ha fatto di tutto, con un'indifferenza e una freddezza sconcertanti, persino andarsi a prendere un panino da Mc Donald's. Agli inquirenti il reo confesso ha raccontato che il 7 ottobre, la domenica dell'omicidio, aveva appuntamento con Tanina nella palestra 'Asd Ginnastica' di Fiumicino per darle una lezione, al termine della quale è andato a casa. Poi è tornato lì e così anche lei.
Avrebbero iniziato a discutere della loro relazione extraconiugale, lei gli avrebbe dato uno spintone mentre l'istruttore metteva a posto gli attrezzi.
Lui preso da un 'raptus' l'avrebbe colpita con un manubrio. Suona strano che una cintura nera di karate, terzo Dan, un ex poliziotto che addestrava i colleghi all'autodifesa, capace di self control, abbia ucciso una donna con un peso in un impeto di rabbia.
Stando alla confessione, lei lo pressava, non voleva che lo lasciasse.
"Mi ha detto che mi avrebbe rovinato, che avrebbe raccontato a tutti della nostra relazione e che mi avrebbe fatto allontanare dalla palestra", ha detto il reo confesso. Sostiene di aver pulito le tracce di sangue per quel che ha potuto, chiuso la palestra, caricato la donna nel bagagliaio. Prima è andato al faro di Fiumicino e ha lanciato la borsa della donna in mare, ha distrutto con una pietra il cellulare di lei e l'ha gettato in un canale vicino casa sua.
Poi ha fatto di tutto: è stato in farmacia, a comprare un regalo per un amico che compiva gli anni, al Mc Donald's a prendere un panino, a casa a vedere alla tv il gran premio di moto Gp. Poi dall'amico a mangiare la torta. Alle 18 e 45 ha tentato di gettare nel Tevere il corpo di Tanina, ma ha dovuto rinunciare. Solo verso sera ne è disfatto buttandolo nel canale dove il giorno dopo è stato ritrovato. Ma un uomo avrebbe visto lì proprio alla stessa ora in cui il personal trainer sostiene di essersi disfatto del corpo, non uno ma due uomini e un'auto diversa dalla Fiat Punto di De Filippis. Due sagome che avevano in mano i telefonini.
L'ex poliziotto inoltre la sera è andato a cinema. Intanto Tamina risultava scomparsa.
De Filippis ha ricevuto la chiamata del marito e di un figlio della donna che la cercavano, ma lui ha detto di non saperne nulla. La mattina dopo mentre il corpo veniva trovato, era nella piscina del reparto mobile della polizia di via Portuense a Roma per un'esercitazione di apnea.
Dubbi sul movente
I familiari della vittima non credono al 'raptus' né che il movente del'omicidio possa essere la presunta ossessione di Tanina per De Filippis. Se così fosse stato, perché mai acconsentire a darle una lezione individuale la domenica mattina alle 7 e 30? E come mai le telecamere interne della palestra sempre in funzione nel fine settimana, quel giorno erano spente?
Il proprietario assicura che non è stato lui a disattivare l'impianto di sorveglianza il sabato.
Chi lo ha fatto e perché? Cosa c'era di losco da non vedere? Potrebbe essere stato un delitto premeditato? Perché l'istruttore è tornato in palestra? Chi doveva incontrare? Giorni prima la vittima aveva litigato con lui e la sua compagna.
Il marito di Tamina ha in mente una frase che lei aveva detto all'istruttore: "Ti faccio lasciare con la tua compagna e ti faccio smettere di lavorare". Le indagini continuano. De Filippis intanto è tenuto in isolamento: gli altri detenuti lo hanno minacciato di morte.