Stanno diventando sempre più 'popolari' perché sempre più disponibili a basso costo. I droni, piccoli elicotteri che si pilotano a distanza e inizialmente nati per uso militare, sempre più vengono usati da privati non solo per fare riprese suggestive ai matrimoni o eventi simili, ma per missioni non propriamente lecite, come consegne a 'domicilio' in luoghi in cui non potrebbero essere mai fatte.

Il personale del carcere di Wheatfield a Dublino, in Irlanda, ha scoperto che tramite mezzi a pilotaggio remoto, qualcuno si è fatto portare di tutto, dalla droga al cibo cinese take away.

Droni in carcere

La scoperta, secondo il racconto del tabloid irlandese 'Irish Mirror', è stata fatta sei settimane fa, ma le autorità l'hanno tenuta nascosta finora per ragioni di sicurezza e forse anche per non scoprire le proprie carte, cercare nel frattempo di organizzarsi per passare al contrattacco. A quanto pare, nel cortile del penitenziario sono stati trovati cartoni e imballaggi che sono quelli di un fast food di cibo cinese. Materiale che non avrebbe avuto alcun modo di entrare nell'istituto di pena se non dal cielo.

Il personale del penitenziario non è stato troppo ad arrovellarsi per arrivare alla conclusione che solo tramite droni è stato possibile che quei contenitori di cibo siano arrivati nel carcere.

Un portavoce del servizio penitenziario irlandese, di cui non sono state rivelate le generalità, ha detto che non può esserci altra spiegazione e che i mezzi possono essere passati attraverso buchi nella rete, una falla nella sicurezza sulla quale per ovvi motivi non ha voluto dire altro. Inoltre i detenuti avrebbero composto una sorta di piramide umana per afferrare gli oggetti nel momento in cui i velivoli avrebbero sorvolato il cortile, per consegnare non solo cibo, ma anche droghe.

Sembra che questo sistema sia stato utilizzato più volte.

Carcere, le contromisure

La direzione del carcere ha reso noto che sta indagando sul caso e sta valutando la possibilità di istituire una 'no fly zone', una zona di divieto di volo nel'area attorno e sopra il penitenziario, mentre le altre misure di sicurezza, dalla sorveglianza da parte del personale, al monitoraggio dei detenuti tramite telecamere, alle reti per impedire che siano portati oggetti in volo, sarebbero funzionanti.

Misure non del tutto efficaci se c'è chi riesce a fare arrivare da fuori cibi esotici o sostanze stupefacenti.

Carcere, droni e 'fantasia'

Nel penitenziario, ultimato nel 1988 e definito uno dei più moderni del Paese, vivono 390 detenuti, in celle singole o condivise al massimo in due con servizi igienici, radio e televisione, qualcosa di analogo è già accaduto. Anche i detenuti si aggiornano utilizzando i mezzi tecnologici a disposizione. Lontani i tempi in cui tramite arance o dolci si introducevano lime in cella, oggi si usano i nuovi mezzi volanti.

Qualche anno fa, un drone con telecamera, memory card e corda per depositare il 'pacchetto' era riuscito a consegnare droga. All'arrivo della polizia penitenziaria, i detenuti l'avevano già prelevata e consumata.

In quell'occasione il pilota del drone tentò poi di far decollare il dispositivo che però rimase incastrato nei fili della sicurezza, ferendo anche un detenuto. Le guardie riuscirono infine a recuperare il mezzo. Il pericolo che questi mini elicotteri possano introdursi nelle carceri e portare armi o droga, o consentano ai detenuti di comunicare con l'esterno è tutt'altro che remoto.

Ha destato scalpore quanto avvenuto nel 2017 in Inghilterra: con una mega operazione la polizia ha recuperato 120 dispositivi telecomandati che servivano al contrabbando nelle carceri. L’operazione ha portato all’arresto e alla condanna di 17 persone che stanno scontando pene detentive di complessivi 50 anni.