Fra pochi mesi sarà padre di un bambino nato dalla relazione con una donna. Fin qui nulla di strano, se non fosse che l'uomo in questione è un sacerdote della chiesa Cattolica Cristiana, che prevede - secondo le norme canoniche del vaticano - il voto di astinenza e castità assoluta per i preti che hanno scelto e intrapreso la strada ecclesiastica. Per questi motivi, il vescovo di Ischia, Sua Eccellenza Monsignor Pietro Lagnese, ha deciso di sospendere dall'esercizio delle funzioni presbiterali il ministro di Dio Don Gianfranco Del Neso, operante, sino ad oggi, nella comunità parrocchiale di Maria Santissima della Chiesa, a Lacco Ameno, comune dell'isola.
La notizia
A comunicare l'insolita notizia è stato lo stesso Vescovo Lagnese, attraverso una nota stampa diffusa dalla Diocesi di Ischia. Secondo Sua Eccellenza sarebbe stato don Gianfranco in persona a riferire al Vescovo dell'increscioso avvenimento. Il Vescovo Lagnase si è detto estremamente dispiaciuto per l'episodio, pur riconoscendo l'onestà e la lealtà intellettuale del suo sacerdote che ha palesato le sue difficoltà nel mantenere fede alla sua promessa di celibato. Il sacerdote in questione ha già espresso la volontà di volersi assumere tutte le responsabilità che la sua nuova situazione sentimentale comporta. Gianfranco Del Neso, 45 anni di età, aveva preso i voti religiosi quattro anni fa, diventando sacerdote nel giugno del 2014.
Allora a consacrarlo alla vita presbiteriale fu lo stesso Lagnese che ora lo ha sospeso dalle mansioni sacerdotali.
Il voto di castità e il celibato
La religione cristiana cattolica romana obbliga i propri sacerdoti al voto di castità e al celibato evangelico. La castità consiste nella libera e volontaria decisione da parte del presbitero di astenersi da un rapporto sessuale di qualsivoglia natura, sia esso anche meramente un atto frutto solamente di un pensiero.
Il prete, infatti, deve consacrare la propria anima a Dio, con il quale si unisce spiritualmente in matrimonio per mantenere la propria evangelica perfezione. Unitamente al voto di castità, il Vaticano prevede anche il voto di celibato, vale a dire l'impossibilità per gli ecclesiastici di contrarre matrimonio, così come previsto dal codice del diritto canonico istituito nel 1917, secondo il quale non è possibile per gli uomini sposati essere ordinati sacerdoti della Chiesa di Roma.