Giampiero Mughini da qualche giorno è sulla graticola mediatica. Tutta colpa delle dichiarazioni rilasciate dal noto giornalista a Domenica In. Nel salotto domenicale di Rai 1 Mughini si è lasciato sfuggire che Desirée Mariottini, la ragazza barbaramente uccisa nel quartiere romano di San Lorenzo da un gruppo di immigrati irregolari, era una “predestinata”. E il circo mediatico non lo ha perdonato, accusandolo di voler sminuire le responsabilità del ‘branco’ per puntare il dito sulla famiglia e sulla ragazza stessa. Ospite della trasmissione radiofonica La Zanzara, Giampiero Mughini ha provato ad aggiustare la mira, negando l’evidenza di aver mai detto quella parola, ma confermando però il fatto che condurre la vita che conduceva Desirée aumenterebbe il rischio di finire male.
Le sue spiegazioni fanno comunque discutere.
‘Desirée una predestinata’: bufera mediatica su Mughini
Quando Giampiero Mughini entra in collegamento con Giuseppe Cruciani e David Parenzo, conduttori de La Zanzara, Cruciani gli chiede subito di precisare il senso della frase pronunciata durante l’ultima puntata di Domenica In. “Questa ragazzina veniva da uno che vendeva droga e da una madre inesistente, quindi non una principessa, una ragazzina che era una predestinata”, aveva tuonato il giornalista ospite di Mara Venier. Parole che, oltre che migliaia di minacciosi messaggi social, gli erano costate le durissime accuse di un suo collega, Mario Giordano. “Una predestinata? se l’è cercata insomma, tra un po’ arriveranno a dire che si è stuprata da sola per non dire che sono stati dei clandestini”, lo aveva inchiodato il direttore del programma di Rete 4, Fuori dal coro.
‘Non ho mai detto che era una predestinata’
Il Mughini ascoltato a La Zanzara a quel punto è un fiume in piena. “Queste cose di Giordano sono pura melma, io non ho mai detto e pensato che Desirée Mariottini era una predestinata, figurati se non chiamo i migranti con il loro nome quando sono dei delinquenti che la fanno da padrone nel reame della droga.
Sono dei bastardi che se li appendessero per i piedi non verserei una lacrima. Insomma, Mughini in un primo momento sembra volersi rimangiare il suo giudizio precedente sul caso Desirée, ma passano pochi secondi e il senso delle sue dichiarazioni passa su un altro binario.
‘Desirée si era data una vita’
“Terribile storia quella di Desirée - sospira il giornalista che poi parte inaspettatamente all’attacco - Una grande parte della responsabilità è anche sua perché ognuno di noi poi fai conti con se stesso purtroppo, anche una sedicenne, certo.
Lei si era data una vita. Oggi sul Corriere della Sera c’è un articolo di una giornalista bene informata, la quale scrive che il caso era stato segnalato ai servizi sociali perché questa era una ragazzina allo sbando che a un certo punto mancava da casa non so quanti giorni, lei telefona alla nonna per dire che non torna a casa. Parlare di colpa non me la sento, ognuno naturalmente porta in giro la sua vita, la sua debolezza, la sua fragilità”. A quel punto Cruciani gli chiede di precisare il senso del termine “predestinata” e Mughini prosegue :”Se fai quel tipo di vita, che vai lì in quel fabbricato in via dei Lucani, ci entri e ci esci più volte, lei probabilmente aveva avuto dei rapporti, ma il termine ‘se l’è cercata’ non lo uso affatto”.