Davide Rossi, primogenito del rocker di Zocca Vasco Rossi, sarà processato. Il giovane, 32 anni, nel settembre di 2 anni fa provocò un incidente automobilistico nella zona della Balduina a Roma, ma invece di prestare i primi soccorsi alle due donne rimaste ferite, si allontanò con la sua auto. Nei guai anche l'amico Simone Spadano (34 anni), che era nell'auto con Davide: è accusato di favoreggiamento.

L'incidente

In base a quanto emerso dalle indagini, secondo il pm Santina Lionetti il 16 settembre 2016 Davide Rossi causò un incidente alla Balduina a Roma.

Il giovane - si apprende leggendo il capo d'imputazione - proveniva da via Elio Donato e procedendo a bordo della sua auto Audi Q5 "a velocità elevata" (e, in ogni caso non commisurata in prossimità di intersezione stradale) all’incrocio con via Duccio Galimberti, non avrebbe rispettato il segnale di stop. Non arrestandosi, il ragazzo, ha impattato con la parte anteriore della sua vettura contro la fiancata sinistra di un'utilitaria, con a bordo due donne. Dopo lo scontro, Rossi jr, invece di fermarsi e di ottemperare all'obbligo di prestare prima assistenza ai passeggeri dell'auto si sarebbe subito allontanato dal luogo dell'incidente. Le due donne coinvolte hanno riportato ferite giudicate guaribili in 40 giorni.

Il processo

Il prossimo 15 gennaio Davide Rossi e Simone Spadano dovranno rispondere delle loro azioni nel corso della prima udienza del dibattimento. Il figlio del celebre cantante, accusato di omissione di soccorso stradale e di lesioni personali stradali, comparirà davanti al giudice monocratico del tribunale di Roma. A Simone Spadano (difeso dall’avvocato Fabrizio Consiglio), è stato contestato il fatto che avrebbe aiutato l'amico Davide ad eludere le indagini dichiarando di essere stato lui al volante dell’autovettura e il responsabile del sinistro stradale sottoscrivendo il modulo di constatazione amichevole di incidente.

L'omissione di soccorso - disciplinata dall'articolo 593 del Codice penale - è considerata un reato contro la persona e più precisamente è un reato contro la vita e contro l’incolumità individuale. Il reato di lesioni personali stradali gravi o gravissime invece, è previsto dall'art. 590-bis del Codice penale e punisce con la reclusione da tre mesi ad un anno chiunque causi una lesione personale grave con violazione del codice della strada, mentre la pena è da uno a tre anni per le lesioni gravissime.