La magnitudo del Terremoto che ha colpito Biancavilla e Santa Maria di Licodia (in provincia di Catania) alle 2.34 è stata ricalcolata a 4.6 della scala Richter, rispetto al dato preliminare di 4.8 che era stato precedentemente diffuso dall'INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) nel corso della notte. La scossa, che ha avuto un risentimento sismico del VI grado della scala Mercalli nei borghi più vicini all'epicentro, ha provocato anche dei danni. In particolare crolli di cornicioni e distacchi di intonaco dalla chiesa di Santa Maria di Licodia, dove hanno subito danni pure il palazzo Ardizzone, ex sede del municipio, e diverse cantine rurali antiche.
L'evento è stato avvertito con forza anche a Catania. Almeno 40 persone sono state portate all'ospedale di Biancavilla per ferite lievi (perlopiù contusioni) e attacchi di panico. Nonostante la notte di paura che migliaia di persone hanno preferito trascorrere in macchina, non si può parlare di danni strutturali gravi ed estesi come in altri recenti casi, fra tutti l'ultimo forte terremoto di magnitudo 5.2 del Molise. Tuttavia la protezione civile regionale si è attivata, insieme al lavoro incessante delle forze dell'ordine e dei Vigili del Fuoco che continuano le rilevazioni e gli accertamenti sulle strutture.
Il terremoto rievoca gli eventi più disastrosi verificatisi in Sicilia
La scossa di terremoto di questa notte ha riportato alla memoria i numerosi eventi sismici che, nei secoli, hanno interessato la Sicilia e in particolare appunto la parte orientale dell'isola.
Il sisma che, in assoluto, è stato classificato come il più potente che abbia mai colpito il territorio italiano, si è verificato proprio in quest'area. Si tratta del terremoto di magnitudo 7.4 della scala Richter che colpì la Val di Noto, fra il 9 e l'11 gennaio 1693, radendo completamente al suolo almeno 10 centri urbani, da Siracusa, sulla costa ionica, fino a Caltagirone nell'interno.
Il terremoto più forte dell'area etnea: 20 febbraio 1818
L'area etnea però, quella più direttamente colpita dall'evento di stanotte, raramente ha subito terremoti di magnitudo superiore a 5.5 della scala Richter. Il 20 febbraio 1818 però il sisma, con epicentro ad Aci Sant'Antonio, ebbe un'intensità di magnitudo 6.0 con effetti fino al IX grado della scala Mercalli. Furono completamente devastati il catanese, i paesini della costa ionica e quelli alle falde dell'Etna.