Si è chiusa, anche in ambito giudiziario, la storia d'amore tra una professoressa 40enne e uno studente di 14 anni. La vicenda era balzata agli onori delle cronache lo scorso giugno, quando le scuole erano già finite. Una storia che aveva due protagonisti: lei, un matrimonio naufragato alle spalle e due figli, e lui, un giovane 14enne impegnato negli esami di terza media. I due avevano consumato rapporti intimi ma la tresca è terminata. Ieri il magistrato magistrato Maria Luisa Mazzola ha emesso il verdetto, condannando la prof a un anno e 11 mesi di reclusione.

C'è da precisare che l'insegnante aveva chiesto ed ottenuto il patteggiamento della pena.

Sospensione condizionale della pena per l'insegnante

Pena patteggiata e sospensione condizionale della pena per la professoressa che, tempo fa, aveva consumato rapporti piccanti con l'allievo. L'insegnante non potrà lamentarsi di certo, in quanto le sono stati concessi i domiciliari, quindi non vedrà mai una prigione. Il giudice ha anche riconosciuto la 'lieve gravità dei fatti'. Per manifestare la sua buona volontà, la professoressa ha versato ai genitori del minorenne, seguiti dal legale Gianluca Quadri, 5mila euro. Tale somma, dunque, non rappresenta un risarcimento del danno ma un importo che servirà al giovane per continuare gli studi (frequenta il primo anno delle scuole superiori).

La 40enne, difesa dall'avvocato Roberto Giannì, intanto prosegue il suo iter di riabilitazione, scandito da sedute dallo psicologo.

Nessuno sapeva niente a scuola

A scuola nessuno, nemmeno i compagni del 14enne, si erano accorti della tresca. Ad accorgersene erano stati il padre e la madre del giovane, incuriositi dalle continue uscite pomeridiane.

Alla fine il minore era stato messo con le spalle al muro. La Procura aveva ricevuto informazioni chiare e dettagliate e i poliziotti avevano impiegato poco tempo per appurare la realtà dei fatti, ovvero che l'insegnante e il ragazzino si vedevano per consumare rapporti intimi. Quando era stata beccata, la prof era finita ai domiciliari con l'accusa di atti sessuali con minori.

Eppure, sia la 40enne che lo studente continuavano ad affermare che si amavano, che si vedevano al di fuori dell'orario delle lezioni. Si chiamavano 'amore' anche nei tanti messaggini che si scambiavano con gli smartphone. Tutto vero, tutto scritto nei verbali della Polizia, che li ha pedinati ed ha captato le loro conversazioni mediante intercettazioni.

L'insegnante, durante l'interrogatorio di garanzia davanti al gip, era scoppiata in lacrime. Sapeva che sbagliava ma amava quello studente. "Mi ero innamorata del ragazzo", aveva confessato agli inquirenti, aggiungendo che stava passando un pessimo momento. Ora tutto è finito: il ragazzino frequenta le scuole superiori, l'insegnante tenta di ritrovare se stessa e dimenticare il giovane amore.