Ultimamente le notizie che riguardano vulcani e terremoti sono molte. Basti pensare al sisma del Peloponneso a seguito del quale era stata lanciata anche un'allerta tsunami, poi rientrata. L'ultima notizia, invece, riguarda proprio uno dei nostri vulcani, l'Etna. Nelle ultime ore sono state registrate intorno al vulcano 40 scosse di Terremoto di magnitudo bassa che hanno fatto tremare i comuni attigui. Per questo motivo l'Etna è diventato, come riporta Il Messaggero, un 'osservato speciale'. Gli scienziati hanno spiegato a cosa potrebbero essere dovute le scosse, che al momento sono di magnitudo medio-bassa.

L'Etna si sta ricaricando

L'Etna da mesi è in una fase di ricarica magmatica. L'esperto dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Salvatore Giammanco, spiega che gli eventi sismici anche importanti, avvenuti durante l'anno, sono legati alla normale attività del vulcano. Del magma sta risalendo lungo i condotti del vulcano, per poi accumularsi nelle sue profondità. La risalita e il conseguente accumulo del magma crea una tensione che provoca il rilascio sismico. Ovviamente lo scienziato afferma che non si può prevedere quando l'eruzione avrà luogo. Nonostante ciò si può affermare, dai segnali collezionati, che questa non sarà imminente poiché l'ipocentro dei sismi è in profondità, cosa che giustifica anche la bassa magnitudo.

Ma c'è un altro vulcano in Italia che desta molta più preoccupazione dell'Etna. Stiamo parlando dei Campi Flegrei, il supervulcano partenopeo che potrebbe causare una catastrofe se dovesse eruttare. Infatti, anche questo, al pari dell'Etna è entrato in una fase della sua vita che prevede la ricarica della caldera.

L'osservato speciale

Le scosse hanno avuto luogo tutte nell'arco di circa 24 ore di ieri 20 novembre. I piccoli terremoti erano tutti di una magnitudo compresa fra i 1.4 e i 3.5. I sismi dell'osservato speciale non sono quindi dovuti al collasso del vulcano sulle sue pendici bagnate dal mare, come temevano alcuni. Infatti, il team del GEOMAR Helmholtz Centre for Ocean Research Kiel insieme ai ricercatori del progetto The Future Ocean e all'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno rilevato il pericoloso scivolamento che non è dovuto alla risalita del magma, ma alla forza di gravità che sta attraendo il vulcano verso il mare. Questo potrebbe causare uno tsunami e non è chiaro come una prossima eruzione possa inficiare sulla dinamica rilevata da GEOMAR. Rimaniamo in attesa di notizie.