Issam Shalabi, questo il nome dell'egiziano di 22 anni fermato a Milano durante un blitz antiterrorismo della polizia. Il giovane sarebbe accusato di associazione con finalità di terrorismo internazionale e istigazione e apologia del terrorismo. Il provvedimento di fermo, eseguito dai Nocs di Milano, è stato autorizzato dal Giudice per le indagine Preliminari de L'Aquila, città da cui ha avuto origine l'indagine.

Un'operazione di antiterrorismo ad ampio raggio

L'operazione in cui è stato fermato il giovane egiziano è stato coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia de L'Aquila in collaborazione con i reparti della Digos de L'Aquila, di Teramo, Piacenza e Milano.

Le perquisizioni degli investigatori si sono svolte in diverse Regioni. Oltre all'Abruzzo, sono state coinvolte anche la Lombardia, l'Emilia Romagna e il Piemonte. L'operazione, denominata "Lupi del deserto" aveva precisamente l'obiettivo di identificare ed eliminare eventuali "lupi solitari" o cellule terroristiche presenti sul territorio. Per la riuscita dell'operazione un ruolo determinante è stato svolto dalla Polizia postale che, insieme all'Ufficio per il contrasto del terrorismo esterno dell'Antiterrorismo, ha coordinato le attività dei diversi uffici coinvolti.

Le dichiarazioni del Procuratore Nazionale Antiterrorismo

L'arresto di Issam Shalabi è stato commentato direttamente dal Procuratore Federico Cafiero De Raho.

Il Procuratore De Raho ha definito Shalabi figura di "grandissimo spessore" all'interno della gerarchia terroristica dell'Isis. Infatti, gli inquirenti lo considererebbero in contatto diretto con la struttura apicale del sedicente Stato Islamico. Secondo quanto riferito dal Procuratore De Raho durante la conferenza stampa, l'egiziano era da tempo sotto controllo.

E in un'intercettazione recente gli investigatori lo avrebbero sentito affermare di essere pronto a combattere e a fare la guerra. Gli inquirenti si sarebbero decisi a mettere in atto l'operazione che ha portato al fermo del ventiduenne Jihadista dopo averlo intercettato ulteriormente e aver compreso la sua elevata pericolosità.

Infatti, lo stesso era solito vantarsi con gli altri indagati del fatto che aveva ricevuto un addestramento militare estremamente approfondito. Di conseguenza gli investigatori hanno fatto scattare la trappola alle tre della notte scorsa. Insieme a Issam Shalabi risulterebbero indagate altre due persone. Il Ministro dell'Interno, Matteo Salvini, avrebbe già provveduto a firmare il provvedimento di espulsione per entrambi. Ma uno dei due sarebbe al momento irreperibile. Comunque, da quanto è dato sapere, si tratterebbe di altri due egiziani, uno di 22 e uno di 23 anni. Questi avevano stretto amicizia con Shalabi e avrebbero fatto propaganda a favore dello Stato Islamico.