Li hanno ritrovati davanti alla porta d’ingresso dell’abitazione che avevano cercato invano di aprire. Il corpo di Danil, di sei anni, si trovava sopra i due fratellini, i gemelli Sasha e Denis, di tre anni: molto probabilmente fino all’ultimo aveva tentato di proteggerli dalle fiamme. La Russia piange tre piccole vittime innocenti morte carbonizzate nel rogo della loro casa nel villaggio di Stary Buyan, nella regione di Samara, situata nel sudovest del Paese. Una tragedia causata da due enormi leggerezze. Prima di tutto il non aver mai riparato, per mancanza di denaro, la caldaia – da tempo difettosa – che avrebbe causato l’incendio e, soprattutto, la decisione della madre di lasciare da soli i bambini.
La donna li ha chiusi a chiave impedendogli di fuggire dalla casa in fiamma.
Il tentativo di suicidio della madre dei piccoli dopo la tragedia
Natalia Vorobyeva, una madre single di 36 anni, era andata a trovare un’amica affidando a Danil il compito di occuparsi dei due fratelli minori. Dopo essere uscita aveva chiuso a chiave la porta di casa. La donna pensava di aver messo i figli al sicuro con questa mossa che invece ha segnato il loro tragico destino, imprigionandoli in quella trappola mortale.
Inoltre nell’abitazione era rimasta accesa la vecchia caldaia a gas che già in passato aveva dato dei problemi e che, viste le ristrettezze economiche della famiglia, continuava ad essere utilizzata nonostante il suo cattivo funzionamento.
Al ritorno la donna si è ritrovata davanti una scena drammatica: l’abitazione completamente distrutta dalle fiamme ed i tre piccoli morti per l’inalazione di fumo. Una visione che ha profondamente scioccato la donna al punto di farle tentare il suicidio con i soccorritori che sono riusciti a bloccarla appena in tempo.
Il precedente: la donna ed i tre bimbi erano già sfuggiti ad un incendio
E pensare che solamente alcuni mesi fa, Natalia e i suoi tre figli erano usciti illesi da un altro incendio. Nella circostanza i vigili del fuoco riuscirono ad intervenire in tempo ed a salvarli dalle fiamme propagatesi da un appartamento della palazzina in cui abitavano nella città di Samara.
L'eroico pompiere Aleksandr Mordvov aveva condotto fuori dall’edificio l’intera famiglia evitando che madre e bambini soffocassero a causa del fumo sprigionatosi.
Un episodio che aveva scosso la donna tanto da spingerla a trasferirsi nella casa di famiglia nel suo villaggio natale in un luogo ritenuto più sicuro. Ed invece, per uno scherzo del destino, è stato proprio lì che i tre piccoli hanno trovato la morte.