Si fidavano di quella donna, uno stimato medico specializzato in chirurgia estetica di 61 anni. I due genitori di un bimbo di nove anni non sospettavano nulla, tanto che era sembrato naturale lasciarle per qualche ora il figlio, la scorsa estate. Così quel giorno di agosto avevano accompagnato il piccolo nella casa al mare dell’amica, a pochi passi dalla loro, a Castel Volturno in provincia di Caserta. Ma poco tempo dopo il bambino avrebbe rivelato alla sorella quello che era accaduto in quella grande villa con piscina, mentre lui e la dottoressa, che lavora presso l'ospedale Cotugno di Napoli, erano soli.
Un racconto scioccante, riferito dalla ragazza ai genitori, che si sono immediatamente rivolti alle forze dell’ordine: così la 61enne è stata arrestata.
Il racconto del bambino, vittima degli abusi
La donna, residente a Napoli, è finita in carcere su ordine del gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere con la grave accusa di avere abusato del minore. Secondo quanto riferito dal bimbo alla sorella, quel giorno la dottoressa l’avrebbe condotto in una stanza all’interno della casa.
Dopo aver quasi completamente spogliato il bambino, lo avrebbe costretto a subire degli atti sessuali, praticati con un certo vigore, tanto da lasciare delle lesioni agli organi genitali del piccolo. Sarebbero stati proprio i problemi fisici sofferti dal figlio a generare i primi sospetti nei genitori.
La presenza di ferite compatibili con la violenza sarebbe stata confermata dalle analisi mediche. A quel punto sono partite le indagini; in un secondo momento il piccolo, grazie anche – come accade sempre in questi casi – al supporto di alcuni psicologi, è stato ascoltato dai pm.
L’arresto della dottoressa per i gravi indizi a suo carico raccolti dai carabinieri
La giovane vittima avrebbe confermato davanti agli inquirenti quanto confidato alla sorella poco dopo aver subito gli abusi: le sue descrizioni di quegli orrendi momenti sono perfettamente compatibili con i segni sul suo corpo. Il piccolo ha ricordato con dovizia di particolari quanto accaduto quel giorno, ricostruendo tutte le fasi dell’aggressione da parte dell’amica di famiglia.
Quindi i carabinieri hanno raccolto una serie di gravi indizi che, al termine delle indagini coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, hanno portato all’arresto della donna, avvenuto lo scorso 6 novembre. Ora la dottoressa è in carcere in attesa di venire ascoltata dai magistrati per poter fornire una propria versione dei fatti. Ma quei segni inequivocabili sul corpo del bambino lasciano poco spazio ad altre possibili interpretazioni dell’accaduto.