L’Alluvione che ha ieri colpito il Sud Italia, provocando diversi morti e gravi danni, rischia di fare passare in secondo piano la drammatica situazione che sta vivendo il veneto a due giorni dalla tempesta che ha messo in ginocchio la Regione: i danni sono ingentissimi e la Protezione Civile parla senza mezzi termini di “situazione apocalittica”, decine di migliaia di persone sono senza acqua potabile e corrente elettrica, almeno 200 chilometri di strade sono stati letteralmente cancellati.

Strade provinciale interrotte o inutilizzabili, 100mila ettari di bosco distrutti

La situazione è particolarmente difficile in provincia di belluno, dove non è più possibile garantire acqua potabile: le sorgenti sono state invase dall’acqua piovana che ha trascinato con sé diverse impurità, le autorità locali hanno raccomandato a tutti di bere acqua tassativamente solo dopo averla bollita. Stessa situazione in provincia di Rovigo, perché l’Adige è in piena e non è possibile depurarne le acque. Manca anche la corrente elettrica a causa dei gravissimi danni agli elettrodotti, sono in arrivo gruppi elettrogeni anche da fuori Regione ma il numero è insufficiente per rispondere a tutte le richieste.

Frane e smottamenti hanno reso oltre 30 strade provinciali interrotte o inutilizzabili, facendo diventare ancora più difficoltosi i soccorsi. E in più, la frana che si è verificata in provincia di Belluno non si è fermata: “Allo stato attuale, è la frana in movimento più grande d’Europa”, è stato il commento dei Vigili del Fuoco che hanno anche segnalato la necessità di evacuare circa mille persone.

Sempre i Vigili del Fuoco hanno sottolineato il numero insufficiente dei mezzi a disposizione: il problema non è dovuto tanto alla loro inadeguatezza, quanto alla vastità dell’area da tutelare. Se vento e pioggia hanno devastato le aree montane, ora l’acqua si è spostata a valle portando ad un alto livello di rischio alcuni tra i più importanti fiumi d’Italia come Po, Adige e Brenta.

Sempre a Belluno è stata aperta la diga di Comelico che ha sversato qualcosa come 1.500 metri cubi di acqua al secondo, ma il provvedimento era inevitabile: lo sbarramento era stato infatti intasato da 14 milioni di alberi abbattuti e da altri detriti.

Il vento ha soffiato tra i 90 e i 140 chilometri all’ora (misurati al Rifugio La Guardia in provincia di Vicenza), ma senza dubbio in alcuni punti le raffiche hanno raggiunto di 200 chilometri orari: il risultato solo quasi 100mila ettari di bosco alpino completamente cancellati.

Zaia: “Grazie a Banca Intesa, Ascotrade e Camera di commercio di Treviso e Belluno”

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, oltre ad aver attivato tutte le strutture per provvedere all’emergenza e pianificare i primi interventi di ricostruzione, ha pubblicamente ringraziato tramite un post su Facebook Banca Intesa, Ascotrade e la Camera di commercio di Treviso e Belluno.

L’istituto bancario ha stanziato un miliardo di euro per finanziare tutti coloro che hanno subito danni: la cifra vale per tutto il territorio italiano, ma per il solo Nord-Est si tratta di circa 270 milioni di euro; Ascotrade ha sospeso il pagamento delle bollette di luce e gas per i clienti delle zone colpite dal maltempo, mentre la Camera di commercio ha stanziato 150mila euro per consentire alle imprese di sostenere o riavviare l’attività produttiva.

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, infine, ha annunciato che in settimana saranno esaminate le richieste di stato di emergenza presentate dalle diverse Regioni per consentire un rapido stanziamento di fondi. Sarà valutata anche la sospensione delle scadenze fiscali, come espressamente chiesto dal presidente Zaia.