Strage alla discoteca 'Lanterna Azzurra' di Corinaldo: dopo tre giorni dai tragici fatti, non c'è alcuna certezza su cosa sia accaduto. E' stato fermato un 15enne della provincia di Ancona per aver spruzzato nella notte del 7 dicembre spray al peperoncino che avrebbe provocato il panico, la fuga scomposta di una massa di presenti e la morte di sei persone, cinque ragazzini e una mamma.

Il minore è stato fermato per droga, ma la circostanza non ha niente a che vedere con i fatti avvenuti nel locale. Intanto è spuntata l'ipotesi furto di una collanina che sarebbe plausibile dal momento che esistono bande criminali che usano sostanze stordenti per rapinare i presenti nei locali.

Per gli inquirenti, non è detto che tutto sia scaturito dal'uso di una bomboletta.

Strage in discoteca, fermato 15enne per droga

Il 15enne indicato da alcuni testimoni come colui che in una sala gremita della discoteca avrebbe spruzzato spray urticante tra la folla in attesa del trapper Sfera Ebbasta, tra l'altro mai arrivato, è stato fermato dai carabinieri. Durante una perquisizione nella sua abitazione, è stato trovato in possesso di eroina e cocaina oltre che di contanti. Circostanza che però nulla ha a che vedere con i fatti del 7 dicembre, per i quali invece, è stato identificato grazie a testimonianze e per via di un soprannome che aveva in discoteca. Ma non ci sono né foto né video ad averlo ripreso.

Il suo nome non è nel fascicolo dei magistrati in cui l'ipotesi di reato, al momento contro ignoti, è di omicidio preterintenzionale, né è ancora stato sentito dalla procura dei minorenni. Per gli inquirenti, non è affatto chiaro se sia stata utilizzata una bomboletta spray, se una sola, o se si debba pensare ad altro.

Fin da subito, alcuni testimoni avevano parlato di fumogeni.

L'odore acre sentito da molti, potrebbe essere stato provocato dalla rottura dell'impianto che diffonde fumo bianco per creare nelle discoteche l'effetto nebbia. Più volte il comandante provinciale dei carabinieri Cristian Carrozza, ha ripetuto che "quella dello spray non è l'unica pista da seguire".

Non è neanche chiaro se il minore identificato sia il ragazzino con cappellino e visiera incappucciato mostrato in un'immagine rimbalzata sui social, presunto responsabile dell'accaduto.

Minore fermato, ipotesi furto di una collanina

Sembrerebbe che col passare delle ore la ricostruzione dei fatti, anziché giungere a un chiarimento, si complichi. Emergono nuove testimonianze e nuovi racconti. Quello di Marco Cecchini, dj del locale, ma anche figlio di uno dei gestori, introduce un nuovo dato: chi ha usato lo spray urticante, l'avrebbe fatto con l'obiettivo riuscito di rubare una catenina. Cecchini ha raccontato che poco prima che scoppiasse il panico nel locale, un ragazzo è venuto da lui per riferirgli che gli era stata rubata una catenina da parte di uno che aveva usato spray al peperoncino.

Quando con il derubato si è messo alla ricerca del ladro, è esploso il panico, con le tragiche conseguenze: unico dato certo è che sono morte sei persone.

Gang dello spray, bande organizzate in azione nei locali

Un'inchiesta del Corriere della Sera, fotografa una nuova, preoccupante, realtà criminale: bande in azione da un paio d'anni, agiscono in discoteche o luoghi pubblici affollati, in occasione di concerti dei personaggi più seguiti della scena musicale, eventi di massa. MIschiandosi tra la folla, rapinano catenine, portafogli, smartphone, utilizzando spray con sostanze stordenti e asfissianti o anche fumogeni.

Gli attacchi sono opera di bande organizzate, italiane e non. A Genova è stato individuato un 'covo' con bombolette e date di concerti in programma in tutto il Nord. Il caso più eclatante finora era stato quello della banda di Torino finita in carcere per i fatti del 3 giugno 2017 in piazza San Carlo, quando l'uso di spray a scopo di rapina, mentre in 30 mila erano davanti al maxischermo per la finale di Champions, provocò un morto e 1526 feriti.