Per 3 anni avrebbe ripetutamente offeso i suoi piccoli alunni, specialmente quelli di origine straniera, con insulti, soprusi fisici e verbali: per questo una maestra di scuola di infanzia di Imola è stata fermata con un provvedimento emanato dal Gip del tribunale di Bologna su richiesta della Procura. L'accusa è di lesioni personali aggravate e maltrattamento su minori di età compresa tra i 3 e i 5 anni. Le umiliazioni erano messe in atto soprattutto nei confronti di bambini di origine straniera e avevano riferimenti denigratori a sfondo razziale e fortemente discriminatori, questo quanto riporta 'Il Resto del Carlino'.
Le intercettazioni incastrano la maestra che picchia i bimbi stranieri
In una delle frasi intercettate e che poco lasciano spazio a fraintendimenti, la maestra, rivolta a una bambina di origine nordafricana si lamenta della sbadataggine della piccola che inavvertitamente aveva fatto cadere del cibo per terra mentre consumava un pasto, accusandola che ciò dipendesse dalle sue origini africane. In un'altra circostanza la maestra avrebbe commentato: "Oddio arrivano i terroristi", al rientro in classe di due bambini che erano a fare ginnastica.
Le prove video mostrano la maestra mentre picchia i bambini
Secondo quanto si può vedere dai reperti video poi, oltre gli attacchi verbali, era contemplata anche la violenza fisica: pizzicotti, schiaffi e strattoni ma non solo, il materiale è inequivocabile: in un filmato una bambina di colore viene percossa alle mani perchè ha l'abitudine di metterle in bocca.
In un altro un bambino viene colpito con un flauto sul viso per aver sbagliato i tempi di esecuzione di un brano musicale e in un altro ancora uno riceve un pugno in testa per aver fatto cadere per terra dei giochi. Quando un alunno si sdraiava per terra veniva afferrato per i pantaloni. Molto dure le parole del Gip di Bologna: “Si vede una donna sempre molto agitata, che sbraita in modo scomposto e dà sfogo alle proprie frustrazioni afferrando, strattonando e schiaffeggiando gli alunni".
Già segnalata nel 2016 per la sua condotta, la Procura si interessa al caso nel 2017, al termine dell'anno scolastico, quando emerge un quadro piuttosto severo, con bambini che tornano spesso a casa con evidenti ematomi. Giovanni Schiavone, dirigente dell'ufficio scolastico provinciale di Bologna, ha espresso piena collaborazione alla magistratura. La donna è ora ai domiciliari.