Nella giornata di ieri, all'incirca all'ora di pranzo, i proprietari delle imbarcazioni ormeggiate nel porticciolo turistico di Mergellina, Napoli, si sono ritrovati davanti a una scena atipica: il mare ha inaspettatamente assunto una strana colorazione biancastra. A farne immediatamente denuncia sono stati il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli e il consigliere comunale del Sole che Ride, Marco Gaudini. Secondo quanto riportato dalle dichiarazioni di entrambi, la preoccupante anomalia si è verificata intorno alle ore 11.30-12.00 vicino all'area degli approdi degli aliscafi, quando il mare ha iniziato a colorarsi di un inquietante colore biancastro ed a emanare un odore pungente molto simile a quello dei composti chimici.
Da cosa è composto lo sversamento chimico finito in acqua?
Dalle indagini effettuate nelle ultime ore pare che lo sversamento chimico sia assimilabile a idropitture e provenga da un tombino abusivo. Ma il tutto ancora non è stato accertato con sicurezza e sono in corso ulteriori controlli e verifiche per capire esattamente quale tipo di sostanza sia finita in acqua e per cercare di risalire, tramite l'apertura di tutti i tombini, allo scarico responsabile della fuoriuscita della sostanza: è lo stesso consigliere Gaudini a svelare questa possibilità in un post di Facebook, successivamente ringraziando l'operato di Guardia di Finanza, Polizia Locale e dei tecnici dell'ARPAC che si sono immediatamente precipitati sul posto per cercare di contenere l'emergenza.
Lo sversamento chimico ha causato danni ambientali?
Pur non sapendo ancora con esattezza la natura del composto, è ovvio che i danni ambientali correlati a questo sversamento chimico saranno evidenti, soprattutto considerandone la grande portata. L'aggressività della sostanza potrebbe aver già significativamente influito sull'ecosistema locale, tant'è che ci sono numerose testimonianze di persone che hanno riferito di aver visto pesci che galleggiavano privi di vita in tempi immediatamente successivi a quelli dello sversamento chimico e corpi di gabbiani rinvenuti nel tratto di mare interessato.
Ma non è solo la fauna ittica ad essere a rischio, anche gli uccelli marini sono esposti a una forte intossicazione ed è quindi essenziale operare in tempi ristretti in modo da limitare il più possibile i danni.
Un episodio simile è già accaduto a Pozzuoli nella notte tra Natale e Santo Stefano. In quella circostanza i residenti dovettero fare i conti con liquami fognari che contaminarono il lungomare dovuti probabilmente ad un malfunzionamento degli scarichi della zona.