Una notizia che senza ombra di dubbio non farà molto piacere a coloro i quali sono residenti nella zona di Napoli, in particolare chi si trova nelle vicinanze dell'area limitrofa al Vesuvio, perché un nuovo sciame sismico è in corso da ieri sabato 1 dicembre. Se nei giorni scorsi è stato l'esperto ingegnere termo-fluidodinamico Flavio Dobran a far preoccupare un po' su quelli che potrebbero essere gli scenari futuri riguardanti il Vesuvio, definendoli 'apocalittici', la sequenza di tre scosse che si sono registrate a partire dalle 10.11 e che ha avvertito gran parte della popolazione, secondo quanto riferisce il quotidiano Il Mattino, sta facendo preoccupare molto.

Va detto, però, che la più forte scossa che è stata avvertita ha avuto una potenza di magnitudo 1.8, con l'ipocentro ad una profondità di 2,7 chilometri.

Sciame sismico nell'area del Vesuvio: preoccupazione tra i cittadini

Ad avvertire maggiormente questi movimenti sismici sono stati i cittadini dei comuni residenti ai pedi del Vesuvio e, secondo quanto si apprende dall'Osservatorio Vesuviano, sarebbero in atto altre scosse ma di minore rilevanza. Fortunatamente, però, pare che le scosse avvertite rientrino tra le normali attività del vulcano e non sono stati registrati danni né a persone né a cose, anche se comprensibilmente tra i cittadini la tensione resta piuttosto alta. Secondo quanto riferito dal consigliere regionale, Francesco Emilio Borrelli, però, lo sciame sismico che ha interessato la zona del Vesuvio, suona tanto come un campanello d'allarme e come un sollecito per completare i piani di evacuazione per tutti i comuni che si trovano nella zona.

Questo episodio ci ricorda la 'necessità di completare i piani di evacuazione', ha confermato Borrelli.

Proprio per questa ragione, ha continuato dicendo che provvederà a chiedere alla Protezione Civile di realizzare il più velocemente possibile un calendario di simulazioni per quanto riguarda le prove di evacuazione per garantire la massima sicurezza ai cittadini residenti.

Allo stesso tempo, secondo Francesco Emilio Borrelli sarebbe necessario effettuare dei controlli sulle norme antisismiche delle strutture presenti sul territorio della zona del Vesuvio, con particolare attenzione alle strutture pubbliche come le scuole, gli ospedali e gli edifici comunali. Questo tipo di attività andrebbe effettuata maggiormente soprattutto in quei comuni dove sono presenti delle grandi difficoltà economiche e dunque i controlli risultano essere molto carenti.