Svolta nelle indagini sull'uccisione delle due turiste scandinave trucidate brutalmente in Marocco da estremisti islamici, i loro corpi sono stati ritrovati sulle montagne dell'Alto Atlante. Ieri è stato arrestato un cittadino svizzero. L'uomo, secondo quanto si apprende dalle fonti ufficiali, sarebbe stato arrestato a Marrakech. Il sospettato sarebbe un soggetto di indole violenta, impregnato di ideologie estremiste. Nell'ambito dell'inchiesta sull'efferato omicidio delle due giovani scandinave è il primo arresto che non ha riguardato cittadini marrocchini.

La persona in questione è infatti nata in Svizzera da genitori marocchini, ma ormai da tempo risiedeva nel Paese nordafricano.

L'uomo, del quale non sono state rese note le generalità, è accusato in particolar modo di aver istigato e addestrato diversi terroristi, insegnando loro come sparare ed utilizzare adeguati strumenti di comunicazione. Secondo quanto si apprende dall'ufficio centrale per le investigazioni giudiziarie del Marocco (BCIJ) il sospettato si dedicava da tempo ad attività di reclutamento, con l'obiettivo di compiere attentati terroristici nel Paese.

L'efferato duplice omicidio

Le vittime, come noto, si chiamavano Louisa Vesterager Jespersen, cittadina danese e Maren Ueland, norvegese.

Le due donne avevano rispettivamente 24 e 28 anni ed erano studentesse presso un'università nel sud della Norvegia. Secondo quanto affermato dai genitori, le ragazze avevano preso tutte le necessarie precauzioni prima di partire per il loro viaggio che sarebbe dovuto durare un mese, ma che è stato bruscamente interrotto dalla violenza del terrorismo.

I loro corpi sono stati ritrovati poco prima di Natale da altri turisti e la pista terroristica non è emersa immediatamente, ma solo grazie ad un video che è stato diffuso via web e che ritrae la loro decapitazione. Nel video l'orribile omicidio viene presentato come una vendetta da parte dei terroristi per la morte dei combattenti per lo Stato Islamico in Siria.

I cadaveri delle due giovani donne sono state ritrovate all'interno della loro tenda. Le indagini hanno presto portato gli inquirenti a compiere diversi arresti, in particolar modo sono stati individuati e fermati gli uomini che erano stati visti aggirarsi nei dintorni del luogo nel quale erano accampate le due vittime. Utili sono state anche le telecamere di videosorveglianza di alcuni negozi, che hanno ripreso i movimenti dei protagonisti di questa triste vicenda.