La sera del 24 settembre ebbe inizio un incendio sul Monte Serra, nel pisano. Il rogo divampò per giorni per essere poi definitivamente domato nei primi giorni di ottobre. Adesso, dopo più di due mesi, è stato fermato un volontario dell'antincendio boschivo, Giacomo Franceschi, che era anche uno dei cinque sospettati iniziali.

Il devastante rogo

Erano passati esattamente due mesi dagli incendi che avevano devastato la Grecia, che anche in Italia c'è stato un ennesimo incendio di origine dolosa. Questo rogo ha infatti distrutto più di 1400 ettari tra boschi, uliveti e macchia mediterranea.

L'odore di bruciato arrivò fino alla città di Pisa. Furono fatti evacuare gli abitanti di Calci, Vigo Pisano e di tutte le zone limitrofe, e furono mobilitati due elicotteri e quattro Canadair, che riuscirono ad operare nonostante il forte vento, il quale rese l'incendio di proporzioni ancora più gigantesche e catastrofiche. Più di duecento unità dei Vigili del Fuoco lavorarono incessantemente per domare le fiamme, che vennero definitivamente spente dopo parecchi giorni, ai primi di ottobre, quando il sindaco di Calci, Massimiliano Ghimenti, diede il permesso ai cittadini di rientrare nelle proprie abitazioni. Il danno ambientale fu altissimo, e l'intera geografia del territorio fu irrimediabilmente modificata.

Il volontario fermato

Adesso finalmente si è aperto uno spiraglio in questa triste vicenda, in quanto è stato fermato il presunto piromane, Giacomo Franceschi, un trentasettenne di Calci. L'uomo, in stato di arresto, si trova ora nel carcere 'Don Bosco' di Pisa, con l'accusa di delitto. Tale accusa viene rivolta dalla Procura di Pisa, dopo lunghe e attente indagini da parte dei carabinieri del nucleo investigativo, che sono arrivati a lui tramite intercettazioni telefoniche e minuziose verifiche di tutte le segnalazioni raccolte.

Pare anche che l'uomo avesse partecipato alle operazioni di spegnimento del rogo, e che avesse postato su Facebook messaggi di solidarietà, ma finora non si è ancora certi del motivo che l'avrebbe spinto a compiere tale atto scellerato.

In ogni caso, per ora le indagini proseguono, e c'è il massimo riserbo sull'operazione. Ulteriori notizie si avranno comunque nei prossimi giorni, dopo l'interrogatorio per la convalida del fermo, che avverrà ad opera del pubblico ministero Flavia Alemi, che unitamente ai carabinieri, cercheranno di far luce sulla vicenda.