Un tempo erano buoni amici. Era arrivato perfino ad aiutarli economicamente in un momento di ristrettezza; ma col passare degli anni erano aumentate le pretese nei suoi confronti. Protagonista di questa triste vicenda è un 73enne romano che era stato soggiogato dai suoi vicini di casa, e costretto a versare loro, dietro minaccia, l’intera pensione. Ma non solo: l’uomo era obbligato anche ad andare a chiedere l’elemosina davanti ad una farmacia di Acilia. I carabinieri della compagnia locale, a cui erano giunte alcune segnalazioni sulla vicenda da diversi abitanti del quartiere alla periferia di Roma, sono così intervenuti, arrestando in flagrante una romana di 61 anni – colta sul fatto mentre riscuoteva del denaro dalla vittima – e denunciando a piede libero il marito, di 61 anni.

Il triste racconto della vittima dei due aguzzini

L’anziano, all’inizio reticente per paura di subire altre ritorsioni dalla coppia, dopo un po’ si è lasciato andare con i carabinieri ed ha raccontato la sua triste storia. Il 73enne era spinto a consegnare tutti i soldi che riceveva dalla pensione perché altrimenti sarebbe intervenuto un fantomatico giudice che gli avrebbe tolto la casa in cui viveva.

In più era obbligato dai suoi aguzzini a recarsi davanti all’ingresso della farmacia del quartiere per elemosinare qualche spicciolo. Il pover’uomo era costretto a questa umiliazione anche nei giorni in cui avrebbe dovuto sottoporsi a dialisi, viste le sue precarie condizioni di salute.

Quotidianamente i due aguzzini si presentavano per prendere tutto il denaro: i carabinieri della compagnia di Acilia hanno approfittato di questa regolarità nel comportamento dei coniugi per coglierli sul fatto.

L’appostamento vicino alla farmacia e l’arresto in flagrante della responsabile

Infatti, dopo una serie di appostamenti nei pressi della farmacia, i militari dell’Arma sono riusciti a sorprendere la donna mentre riscuoteva dalla vittima quanto racimolato durante la giornata.

Entrambi sono stati condotti in caserma: per la 61enne è scattato l’arresto in flagranza per il reato di riduzione in schiavitù aggravata.

La responsabile delle vessazioni è stata quindi accompagnata nel carcere di Rebibbia. Invece il marito è stato denunciato a piede libero per lo stesso reato.

L’anziano signore, liberato dal peso che ormai lo opprimeva da anni, è stato portato a casa dai carabinieri che si sono presi cura del suo caso: probabilmente trascorrerà insieme a loro anche le prossime festività natalizie.