Novità sul Festival di Sanremo: Emis Killa ha scelto di ritirarsi dalla rassegna, che si svolgerà dall’11 al 15 febbraio. Il rapper sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano denominata “Doppia curva”, che si sta occupando degli affari criminali e delle infiltrazioni mafiose nelle curve di Inter e Milan. Come riporta il Corriere della Sera, anche Killa, il cui nome vero è Emiliano Rudolf Giambelli, sarebbe stato al centro delle indagini, che già a fine settembre avevano portato a 19 misure cautelari, provocando di fatto l’azzeramento dei vertici del tifo organizzato delle due squadre milanesi.

Inoltre, il questore di Milano, Bruno Megale, ha disposto un Daspo nei confronti del rapper. Il provvedimento amministrativo stabilisce che per tre anni il cantante non potrà frequentare gli stadi di calcio. Con un messaggio sui social Killa ha annunciato il ritiro, sostenendo di aver appreso dai giornali di essere indagato. “Dopo 15 anni di carriera ero felice di affrontare il mio primo Sanremo. Ringrazio Carlo Conti per avermi voluto, ma preferisco fare un passo indietro e non partecipare”. Il rapper ha inoltre auspicato che l’indagine faccia il suo corso e che la magistratura possa lavorare senza pressioni, concludendo con l’augurio di poter salire in futuro sul palco dell’Ariston, per potersi esibire al festival in un clima più sereno.

I rapporti di Emis Killa con gli ultras del Milan finiti nell’inchiesta

Emis Killa è da sempre un grande tifoso del Milan: secondo i magistrati sarebbe stato presente, pur senza intervenire, durante un pestaggio ai danni di uno steward di San Siro da parte di 14 ultras rossoneri. Inoltre, il rapper avrebbe stretto solidi legami di amicizia con personaggi al centro dell’inchiesta come i fratelli Lucci o Fabiano Capuzzo, tanto da entrarvi in affari nell’ambito della realizzazione di un salone da barba a Monza.

Inoltre sui social non avrebbe mai nascosto le sue frequentazioni con una serie di personaggi legati alle cosche calabresi. Tutti questi elementi avrebbero spinto gli inquirenti a iscrivere il nome dell’artista nel registro degli indagati.

Il ritiro del rapper dal festival

Lo scorso primo dicembre Carlo Conti ha svelato che Emis Killa sarebbe stato tra i 30 big in gara al festival con il brano Veleno.

Inoltre, pochi giorni fa si è saputo anche che il 14 febbraio, durante la serata dedicata alle cover, il rapper avrebbe duettato con un altra stella del rap legata al Milan, Lazza, con il quale avrebbe riproposto 100 Messaggi. Ora la partecipazione del cantante è definitivamente saltata, anche se il regolamento del festival non prevedeva nulla a riguardo, esprimendosi soprattutto su altri aspetti, come sui requisiti dei brani in competizione, che devono essere inediti, o sulle esibizioni pubbliche prima della rassegna, che devono essere concordate con gli organizzatori. Sugli aspetti “etici”, invece, le decisioni spetterebbero al direttore artistico, Carlo Conti e agli organizzatori, di concerto con la Rai.

Tuttavia, è stato l’artista ad anticipare tutti, annunciando il proprio ritiro dal festival.

Carlo Conti aveva difeso la presenza di artisti discussi in gara

Già lo scorso 20 gennaio, durante l’incontro nel quale i giornalisti hanno ascoltato in anteprima i brani in gara al Festival di Sanremo, Carlo Conti aveva risposto alle domande di chi gli chiedeva sull’opportunità della presenza di personaggi così discussi in gara. “Non faccio il giudice, ho scelto la canzone – ha spiegato il direttore artistico – quella di Emis Killa, così come quelle di Fedez e Tony Effe, sono meritevoli di essere su quel palco”. Il conduttore aveva aggiunto di essere interessato solo al comportamento degli artisti durante lo spettacolo e non a tutto quello che avviene al di fuori della kermesse.