Ci sono voluti più di due mesi, ma alla fine – grazie alle analisi del Dna – il responsabile è stato catturato. Aveva destato scalpore il caso della 16enne stuprata da uno sconosciuto nei pressi della stazione sud di Saronno, nel Varesotto, lo scorso 23 settembre. La giovane, di ritorno da un pomeriggio passato a Milano con gli amici, mentre si trovava ancora sul treno, era stata fermata e minacciata dall'aggressore che le aveva detto di avere con sé un coltello: quindi il bruto l’aveva fatta scendere, trascinandola in un sottopassaggio, dove l’aveva violentata.
La vittima, in stato di choc, era stata soccorsa da alcuni passanti e accompagnata in ospedale. Nelle ultime ore i carabinieri della compagnia di Saronno, sotto il coordinamento della procura di Busto Arsizio, sono riusciti ad identificare lo stupratore.
Dopo due mesi di lavoro, i carabinieri hanno individuato l’autore della violenza
L’autore della violenza sarebbe un pregiudicato di 22 anni, di nazionalità italiana. Il ragazzo, nato a Brindisi, ma da anni residente nel Comasco, a Rovello Porro, era già noto alle forze dell'ordine per i suoi precedenti penali per minacce e lesioni personali.
Quella domenica il giovane aveva adocchiato la sua vittima sul treno che la riportava a casa. Secondo le testimonianze di alcuni passeggeri del convoglio, l’avrebbe minacciata, obbligata a scendere alla stazione di Saronno sud e poi condotta nel sottopassaggio.
Le indagini dei militari dell'arma, condotte nel massimo riserbo, si sono concentrate sugli abituali frequentatori di quella zona e sono state molto scrupolose nel cercare tutti gli elementi utili per individuare il responsabile nell'ambiente in cui si è consumato lo stupro, non tralasciando le immagini registrate dalle telecamere di sicurezza presenti sul posto.
L'esito delle analisi ha permesso di inchiodare il responsabile, riconosciuto dai riscontri fotografici
Così, dall'esame di questi video, si è arrivati al giovane, soprattutto grazie all'abilità nei riscontri fotografici dei carabinieri della stazione di Solaro (Milano), che sono riusciti a riconoscere, tra decine di altre foto segnaletiche, il 22enne, già schedato visti i suoi precedenti.
Ma la prova chiave per incastrare il responsabile è arrivata dall'esame di alcuni campioni di Dna, provenienti dal materiale organico trovato dagli esperti all'interno di quel sottopassaggio, e dall'analisi di una serie di impronte digitali, lasciate dal giovane – alcune su un maniglione antipanico, altre su una parete – che gli uomini del Ris sono riusciti ad isolare tra tutte le altre degli abituali frequentatori della stazione.
Quindi il ragazzo è stato arrestato dai carabinieri: dovrà rispondere del reato di violenza sessuale, con l’aggravante che la vittima fosse una minorenne.