Quello di Salmo è sicuramente uno dei nomi d'arte più citati dalle grandi testate giornalistiche negli ultimi tempi. Complice la polemica, tutt'ora in atto, con il ministro dell'Interno Matteo Salvini – conseguente ad alcune dichiarazioni del rapper, che aveva voluto prendere nettamente le distanze dalle politiche dell'attuale Governo in materia di immigrazione e accoglienza – l'autore di 'Playlist' ha avuto nell'ultimo mese un esposizione mediatica degna di un politico di prima fascia.
Il suo volto, assieme a quello di altri personaggi noti, è finito addirittura sulle locandine diffuse on line dalla pagina ufficiale della Lega per promuovere la manifestazione 'Prima gli italiani', che si terrà l'8 dicembre 2018 a Roma, in Piazza Del Popolo.
Il partito ha infatti deciso di diffondere on line svariate locandine che hanno per protagonisti i volti di alcuni celebri contestatori della Lega, accompagnati dalla scritta 'Lui non ci sarà'.
Un'esposizione mediatica enorme dunque, che tuttavia non è servita all'artista sardo per evitare che due giorni fa il suo comportamento – nello specifico tentare di scavalcare la recinzione di una fabbrica abbandonata nelle vicinanze di Vicenza – destasse i sospetti di alcuni appartenenti alle forze dell'ordine, che si trovavano nel vicino bar 'Smoke House', e avevano avuto modo di osservare tutta la scena, insospettendosi e decidendo quindi intervenire.
Quattro uomini scavalcano la recinzione di una fabbrica, tra loro c'è anche Salmo
I fatti si sono verificati attorno alle 14.30 lungo la Strada Marchesane, a Nove, in provincia di Vicenza. Gli operatori delle forze dell'ordine si sono accorti di un piccolo gruppo di giovani che stava cercando di scavalcare la recinzione di una fabbrica, da tempo abbandonata.
Tempestivo l'intervento degli agenti, che hanno immediatamente chiesto a tutte e 4 le persone di fornire i documenti per accertarne le identità. Il controllo ha quindi portato all'identificazione di Salmo, ovvero Maurizio Pisciottu, nato ad Olbia nel 1984, e degli altri giovani, che si sono mostrati tutti estremamente collaborativi, sin da subito.
'E colpa mia, faccio il rapper'
Il rapper ha voluto assumersi in toto la responsabilità del gesto, spiegando anche il motivo per cui voleva scavalcare la recinzione, ovvero fare un sopralluogo per il suo prossimo videoclip ufficiale. Queste le parole del cantante: "È colpa mia [...] di mestiere faccio il rapper, il mio nome d'arte è Salmo. Dato che mi piace mettere nei videoclip dei miei pezzi luoghi abbandonati, come questa fabbrica, volevo solo scattare delle fotografie".
Superato lo stupore iniziale e verificata la veridicità delle affermazioni dell'artista, i poliziotti hanno voluto stringergli la mano, concedendogli addirittura il permesso di scattare le foto, dopo un'ulteriore richiesta del rapper.