Un delitto al momento inspiegabile sta turbando in queste ore la quotidiana routine di Barge, un tranquillo paesino alle pendici del Monviso, in provincia di Cuneo. Anche perché al momento non è chiaro il movente dell’omicidio, né tantomeno si conoscono l’arma utilizzata, il luogo in cui è precisamente avvenuto e naturalmente l'identità dell’assassino. Per molte ore è rimasto ignoto anche il nome della vittima, notata mercoledì mattina da alcuni abitanti della zona, all’interno dei Giardini d’Annonay, un piccolo parco con giostre per bambini, situato a pochi passi dalla chiesa di San Rocco.

Un cadavere giaceva riverso in una pozza di sangue, col volto completamente sfigurato. Solo diverse ore dopo una nipote ha riconosciuto la donna: si trattava di Anna Piccato, una pensionata di 70 anni molto benvoluta in paese.

La vittima era uscita di casa per le commissioni, come tutte le mattine

La vittima era un’ex operaia della Indesit, nata a Martiniana Po, ma trasferitasi da molti anni a Barge insieme al marito. Proprio quest'ultimo aveva iniziato a preoccuparsi quando la donna, molto abitudinaria, non era rientrata dal suo quotidiano giro di commissioni: una sosta al bar per bere il caffè, l’acquisto del giornale, qualche spesa per il pranzo.

L’uomo ha subito chiamato il 112 e successivamente, quando si è saputo del delitto, è stato a lungo sentito da carabinieri, senza però riuscire a trovare una spiegazione per quello che è accaduto.

Anna era una persona molto attiva, con un passato da sindacalista della Cgil, impegnata per anni come volontaria della Croce Rossa, dove faceva la centralinista: non aveva nemici, tanto che sembra molto difficile immaginare chi possa averla ammazzata e quale sia la ragione di tanta violenza nei suoi confronti.

Tracce di sangue sul muro della chiesa di San Rocco

Infatti la vittima è stata sfigurata da una serie di colpi alla testa e al volto, sferrati con un oggetto contundente, come una roncola o un’accetta. Tuttavia non si esclude che l’assassino possa avere anche sbattuto più volte il capo della donna contro un muro della vicina chiesa di San Rocco, dove i carabinieri hanno trovato numerose tracce di sangue.

Al momento nei dintorni non è stata rinvenuta nessuna possibile arma del delitto abbandonata.

Spetterà ora ai militari dell’Arma, coordinati dal sostituto procuratore della Repubblica Alberto Braghin, chiarire cosa sia realmente successo in quel giardinetto: come accade ormai sempre più spesso, le immagini di diverse telecamere di sicurezza presenti in zona potrebbero essere utili a risolvere il caso.