Con un po’ di ritardo rispetto alle previsioni, l’influenza sta raggiungendo in questi giorni il suo periodo di picco massimo. Complice il freddo che ha colpito l’Italia, sono aumentati i casi registrati nel Paese. Come riporta FluNews-Italia, nel bollettino settimanale realizzato dell'Istituto Superiore di sanità si può osservare anche l'aumento del numero delle persone decedute. Infatti i morti, da ottobre ad oggi, sono saliti a 39. In particolare, il numero dei decessi dall’inizio della stagione ha subito un rapido incremento negli ultimi giorni, passando dai 23 della terza settimana di gennaio ai 39 della quarta, crescita dovuta all’intensificarsi dell'epidemia, che ha portato finora al ricovero in terapia intensiva di 191 persone, tra cui anche quattro donne incinte.

Un aumento notevole dei casi d’influenza nell’ultima settimana

Secondo il bollettino, il maggior numero di morti e casi più gravi ha riguardato pazienti di almeno 50 anni: purtroppo ancora in molti tra i più anziani non seguono il suggerimento di vaccinarsi, e l'84% dei soggetti in condizioni più gravi risulta non aver fatto il vaccino.

Comunque i medici non vogliono creare nessun allarme, ricordando come nel 77% dei ricoverati in gravi in gravi condizioni e nell'82% dei morti, fosse già presente almeno uno dei fattori di rischio, come diabete, malattie cardiovascolari, patologie respiratorie, tumori o obesità, che rendono più pericolosa l’influenza.

Negli ultimi sette giorni 725.000 italiani sono finiti a letto, colpiti dalla malattia, mentre dall’inizio stagione si contano ben 3,6 milioni di casi.

In Italia, sempre nell’ultima settimana, si è registrato un livello di incidenza pari a circa 12 casi ogni mille assistiti dal servizio sanitario nazionale.

Colpiti soprattutto i più piccoli

Va comunque ricordato che l'influenza è una malattia da cui si guarisce normalmente in pochi giorni, ma che in certi casi può portare alcune complicanze, tra le quali la più frequente è la polmonite.

Tra i più colpiti in questo periodo ci sono i bambini: secondo la Coldiretti sono stati circa novantamila i piccoli finiti a letto con raffreddore e febbre nella terza settimana di gennaio.

Visto che il numero è destinato a crescere in queste ore, è utile ricordare alcune semplici regole per evitare il contagio: lavarsi spesso le mani, usare fazzoletti di carta, proteggere naso e bocca, non usare antibiotici se non in caso di complicanze, sotto suggerimento del medico curante, seguendone scrupolosamente le indicazioni su dosaggio e durata.