Antoneddu è un bellissimo pappagallo Ara, blu e giallo. Parla in nuorese, gioca a “murra” e tempo fa è diventato una star, perché è stato il protagonista del video di una canzone cantata da Francesco Gabbani: “Pachidermi e Pappagalli”. Ora il volatile però – a sua insaputa – è finito pure in tribunale. Questo perché il suo attuale proprietario, Massimiliano Demontis (che gestisce la fattoria didattica e lo zoo-safari “Barbagia Struzzi”, nella vallata di Su Tuvuru, tra Oliena ed Orgosolo), ha ricevuto una denuncia da una commerciante, Barbara Corrias, che invece sostiene che “Antoneddu” sia il suo.
Questo perché molto tempo fa (13 anni per l’esattezza) – mentre faceva le pulizie in casa – un pappagallo era volato dalla gabbia e da quel giorno non aveva più sue notizie. Da mesi insomma “Antoneddu” non è più un pappagallo libero: è stato infatti messo sotto sequestro giudiziario e affidato al suo tutore Massimiliano Demontis che però non ci sta: “Antoneddu è uno di casa – racconta – è cresciuto con la nostra famiglia. Ha giocato con le mie figlie ed è cresciuto con loro – assicura – da quando è arrivato a casa ed era piccolo come il palmo di una mano. Ormai è con noi da 18 anni”. Insomma l’uomo non ha intenzione di mollare l’osso. O meglio il pappagallo. Ma per la giustizia – almeno fino ad ora – è l’unico imputato.
Anche perché Demontis avrebbe “detenuto il volatile senza possedere la documentazione necessaria”. Fatto che ieri mattina è finito in un’aula del tribunale di Nuoro, dove si svolge il processo.
L’udienza in tribunale
A ricostruire questa complicata vicenda che vede come protagonista un pappagallo è stato Franco Licheri, il comandante della stazione forestale di Nuoro.
L’uomo, ieri mattina, ha ripercorso nell’aula del tribunale nuorese l’iter che ha portato lui e i suoi uomini ad occuparsi dello strano caso del pappagallo, circa due anni fa. Il comandante ricorda di aver ricevuto una formale denuncia dalla signora Giovanna Serra, commerciante nuorese, si legge nelle carte. La donna – tempo fa – aveva raccontato ai forestali di aver smarrito il suo pappagallo.
E di aver scoperto che nella fattoria-didattica “Barbagia Struzzi”, c’era un volatile identico al suo. Dopo aver ascoltato la testimonianza della donna, i forestali erano andati a fare un sopralluogo nella fattoria didattica nella vallata di Su Tuvu, tra Orgosolo ed Oliena. E lì effettivamente avevano trovato un pappagallo, che rispondeva al nome di Antoneddu. Questo sarebbe stato molto simile a quello volato dalla gabbia della signora. L’unica cosa che però non tornava era l’età del pappagallo: la commerciante aveva infatti dichiarato che all’epoca della scomparsa il volatile aveva 13 anni. Mentre il proprietario di Antoneddu aveva dichiarato che il pappagallo di anni ne aveva 16. Insomma i conti non tornavano.
Considerando anche il fatto che poi il volatile non aveva nessun documento ufficiale di accompagnamento.
L’intervento del veterinario
Per cercare di capire l’età di “Antoneddu” gli uomini della forestale di Nuoro si erano rivolti ad un veterinario. L’unico che avrebbe potuto almeno capire quanti anni avesse il pappagallo perché – almeno in teoria – il volatile avrebbe dovuto avere un microchip, come ha assicurato la commerciante nuorese. Il professionista però non riuscì a dare una mano nelle indagini: “Ci disse infatti che lui nulla avrebbe potuto fare – ricorda il capitano Franco Licheri – a meno che non glielo imponesse il magistrato. Avrebbe dovuto fare una radiografia – spiega il forestale – per capire se ci fosse un microchip.
E nel peggiore dei casi avrebbe dovuto effettuare un’operazione chirurgica. Ma entrambe le soluzioni - conclude - avrebbero potuto portare alla morte del pappagallo. Considerando il fatto che secondo lo specialista sarebbe praticamente stato impossibile accertare con totale certezza l’età del volatile”. Insomma nulla da fare. Anche il veterinario all’epoca non era riuscito a svelare il mistero che fino a prova contraria rimane. Antoneddu è il pappagallo scappato dalla gabbia o è il volatile della famiglia Demontis? Il mistero continua. Prossima udienza a maggio.