Tutto è iniziato in seguito alle confidenze di uno studente di Scuola media, di nemmeno 14 anni, ai genitori. Il ragazzo avrebbe raccontato di aver subito degli abusi da un suo professore di 45 anni. Così il padre e la madre, allarmati, si sono rivolti ai carabinieri per denunciare il presunto responsabile delle molestie sessuali. Sono partite così le indagini per accertare i fatti, svolte nel massimo riserbo vista l’età del giovane. Col passare dei giorni però alle prime accuse si sono aggiunte quelle di altri tre ragazzi, maschi e femmine anche loro vittime del docente, che hanno raccontato altri episodi.
L’insegnante nelle ultime ore è stato arrestato per il reato di violenza carnale aggravata, vista l’età dei minorenni coinvolti, a cui si è aggiunta l’accusa di atti osceni, che sarebbero stati compiuti nel cortile della scuola, davanti ad alcuni alunni: ora l’uomo è ai domiciliari.
Le dicerie ed i sospetti sul docente circolavano già da molto tempo
A dire il vero, le voci ed i sospetti su quel docente in paese – un comune in provincia di Biella – circolavano già da tempo, creando sempre maggiore sconcerto tra colleghi e genitori, anche se non era ancora nota a nessuno la gravità dei fatti.
Viste le continue insinuazioni nei suoi riguardi, all’insegnante era stato chiesto di prendere un permesso di alcune settimane per malattia.
Ma la lontananza non aveva placato le polemiche, tanto da spingere alcuni a minacciare di ritirare i propri figli da quell’istituto ed altri ad andare a protestare dal sindaco contro quel professore.
Successivamente, mentre le dicerie continuavano a circolare di bocca in bocca, è arrivata la notizia dell’inchiesta; così il presunto molestatore, che da poco era rientrato a scuola, lo scorso novembre è stato sospeso dal suo incarico, in attesa che la vicenda fosse chiarita.
Gli abusi sarebbero stati compiuti all’interno dell’istituto scolastico
Come detto, sono trapelate poche notizie sugli episodi incriminati: si sa solamente che sarebbero stati compiuti tutti all’interno della scuola media. La squadra investigativa, comandata dal maggiore Massimo Colazzo, sta portando avanti le indagini nella massima riservatezza.
Tuttavia il procuratore di Biella che sta seguendo il caso, Teresa Angela Camelio, ha invitato tutti ad evitare di mettere alla gogna il professore, che deve essere considerato “un presunto innocente fino alla sentenza di condanna”. Il magistrato ha voluto far sapere che il lavoro degli inquirenti comunque prosegue per chiarire i tanti punti ancora oscuri di questa vicenda.