E' nuovamente al centro di una dura polemica il social network Facebook. Secondo quanto riportato dalla stampa internazionale, l'azienda con sede a Menlo Park avrebbe pagato 20 dollari al mese diversi utenti che hanno scaricato un'apposita applicazione sui loro Smartphone: si tratta per essere precisi dell'app Facebook Research. Quest'ultima registra e manda all'azienda di Mark Zuckenberg i dati relativi a tutto ciò che svolgono gli utenti sui loro dispositivi, inclusi ad esempio anche gli ordini che gli utenti effettuavano tramite Amazon. Dalla California precisano che non si tratta di un progetto messo in atto per "spiare" gli utenti di nascosto: chi ha usato l'applicazione ha infatti dato il proprio consenso ad utilizzare i dati personali.
Età degli utenti dai 13 ai 35 anni
Il sito statunitense TechCrunch, che ha riportato la notizia, informa che ad aver utilizzato Facebook Research fin dal 2016, data di lancio del prodotto, sono stati utenti perlopiù giovanissimi con un'età compresa tra i 13 e i 35 anni. Si tratta, hanno spiegato dagli States, di un progetto di ricerca che registra tutti i comportamenti degli utenti, i quali sono, come detto, assolutamente consapevoli delle condizioni a cui sono sottoposti. Un portavoce dell'azienda ha chiarito inoltre che per gli utenti minorenni è stato necessario avere l'autorizzazione della patria potestà, e che solo il 5% delle persone che hanno scaricato l'applicazione era adolescente. Già la scorsa estate il social network aveva eliminato dalla Apple Store un'applicazione analoga, Onavo Project, che violava i principi stabiliti da Cupertino.
Anche Facebook research sarà presto tolta dagli store Apple.
Gli utenti Android potranno continuare ad usarla
Se per quanto riguarda i dispositivi Apple quindi, le cose dovrebbero cambiare a breve, gli utenti dotati di smartphone Android potranno tranquillamente continuare ad usare l'app, continuando a ricevere ogni mese i 20 dollari prestabiliti.
L'azienda di Zuckenberg ha inoltre chiarito che il progetto, diversamente da quanto riportato da alcuni media, non è assolutamente "segreto", ma solo un semplice studio di ricerca di mercato. Recentemente il social ha subito altri attacchi: infatti, secondo un rapporto che è stato diffuso da un compagno di studi dello stesso Mark Zuckenberg, la metà degli account esistenti sulla piattaforma sarebbe falso. Anche tali accuse sono state smentite ufficialmente dal proprietario.