Il piccolo Julen, di due anni, è caduto in un pozzo profondo circa 107 metri ormai 10 giorni fa, vicino Malaga. Oggi sembrava che i soccorritori fossero ad un passo del piccolo, ma ennesimi problemi tecnici ritardano ancora il recupero del bimbo e una dichiarazione dei soccorritori rischia di spegnere del tutto le residue speranze.

Il punto della situazione

Gli scavi per riportare in superficie il bambino hanno subito in questi dieci giorni molti ritardi a causa di problemi tecnici, errori di calcolo, imprevisti di ogni genere. Un'operazione di salvataggio che si è rivelata complicata e sfortunata.

Ieri è arrivata la notizia che il tunnel verticale scavato dai tecnici era troppo stretto per i tubi di metallo che avrebbero dovuto essere inseriti all'interno. Un brutto errore di calcolo che ha costretto i soccorritori a riprendere gli scavi dall'inizio. Nel primo pomeriggio di oggi sembrava che le operazioni si avvicinassero alla conclusione ma invece, come riportato da "El Pais", è stato necessario ridurre il diametro dei tubi di metallo, perchè ancora non entravano nel tunnel. I minatori sono già sul posto da questa mattina, pronti per intervenire nell'ultima e delicatissima parte del salvataggio di Julen, quando dovranno calarsi per raggiungere il punto nel quale si ritiene che si trovi il piccolo, ma per ora dovranno continuare ad attendere.

A questo punto qualsiasi tipo di previsione sul tempo di conclusione delle operazioni di salvataggio è inutile, ma si stima che il bimbo non possa essere raggiunto prima di domani e forse addirittura occorrerà attendere venerdì.

L'inquietante dichiarazione fatta ai soccorritori

Da giorni tutta la Spagna cerca di coltivare la speranza che il salvataggio di Julen possa andare a buon fine, restituendo il bambino alla sua famiglia e alla vita, ma ovviamente col passare delle ore e dei giorni le possibilità che questo possa accadere si affievoliscono.

Purtroppo inoltre non si ha neanche la certezza del punto esatto nel quale si trova il piccolo, i soccorritori pensano che il bambino possa essere bloccato a 70 metri di profondità, ma si tratta solo di una supposizione che potrebbe anche essere smentita nelle prossime ore. Se il bimbo si trovasse ancora più in profondità sarà necessario continuare a scavare ulteriormente.

A cercare di salvare Julen sono più di 100 soccorritori e proprio a loro, oggi, è stato spiegato che da ora in poi le operazioni di salvataggio del piccino avvengono "senza più scadenze". Questa dichiarazione fa purtroppo pensare che la direzione dei soccorsi ritiene ormai quasi nulle le possibilità di recuperare Julen vivo.