Alessandro Maria Montresor, affetto da una rara patologia genetica, è stato operato un mese fa all'ospedale Bambin Gesù di Roma, e oggi i sanitari fanno sapere che il bambino sta meglio in quanto il trapianto di cellule staminali è andato a buon fine. Per lui, pochi mesi fa, era scattata una straordinaria mobilitazione spontanea nel tentativo di individuare un donatore che fosse idoneo e potesse salvargli la vita.

La gara di solidarietà per salvare il bambino

Il piccolo Alessandro è affetto da una grave patologia, la Linfoistiocitosi Emofagocitica.

I sanitari hanno cercato fin da subito di aiutare concretamente il piccolo combattente, ma fino a pochi mesi fa l'unica soluzione per il bambino sembrava trovare un donatore di midollo.

Per questo si è mobilitata la città di Napoli, che il 27 ottobre 2018 si è radunata il piazza con i suoi cittadini pronti a sottoporsi ai tamponi salivari per cercare di individuare un donatore che fosse compatibile con il bambino. Una mobilitazione straordinaria che ha avuto anche il merito di sensibilizzare la popolazione sul problema dei fondi per la ricerca, sull'importanza della donazione del midollo e degli organi e di dimostrare di quanta empatia sia capace Napoli. Non si trovò però nessun donatore compatibile, obbligando così i medici a trovare una soluzione alternativa.

Alessandro è stato operato e sta meglio

Il piccolo è stato quindi trasferito dall'ospedale londinese di Great Ormond Street al Bambino Gesù di Roma, dove è stato sottoposto ad un delicato trapianto: i sanitari hanno infatti prelevato e modificato delle cellule dal padre, per poi infonderle nel corpo di Alessandro. Tale procedura prende il nome di trapianto di cellule staminali emopoietiche da genitore.

Tali cellule, a distanza di un mese dal trapianto, hanno perfettamente attecchito e sono così riuscite a ripopolare in maniera adeguata il sistema emopoietico e immunitario del bambino di soli 20 mesi.

Secondo quanto dichiarato dai medici quindi, nel mese successivo all'importante operazione, effettuata il 20 dicembre scorso, non si sono verificate complicanze né dal punto di vista infettivo né sul piano del rigetto, che in questi casi è spesso il problema principale da affrontare.

Un percorso medico complicato e pieno di insidie per il piccolo Alessandro, che però sembra ora stare meglio. Infatti Franco Locatelli, direttore del Dipartimento di Oncoematologia e Terapia Cellulare e Genica dell'ospedale Bambino Gesù, esprime soddisfazione per la riuscita del trapianto del piccino. Lo stesso Locatelli spiega che nelle prossime settimane il bambino sarà accuratamente monitorato per evitare il rischio di problemi di natura infettiva, ma in ogni caso, allo stato attuale, i sanitari esprimono soddisfazione per la buona riuscita dell'ntervento e per il decorso fino ad ora effettuato.