Roger Waters, storico bassista dei Pink Floyd, è stato l'autore di un grandissimo gesto: è riuscito a salvare due bambini che erano stati rapiti per combattere in Siria.

Il caso

La mamma dei due bimbi, Felicia Perkins-Ferreira, è riuscita finalmente a rivedere i suoi bambini dopo ben 5 anni di agonia, Ayyub e Mahmud, rispettivamente di 7 e 11 anni. Nel 2014 i bimbi vennero rapiti dal padre che aveva deciso di portali in Siria, dove decise di combattere la guerra al fianco dell'Isis. Il loro padre è rimasto ucciso in battaglia due anni fa, nel 2017 e i minori sono stati affidati alla nuova compagna, sposata durante la guerra in Siria, che però li ha abbandonati poco dopo.

Per loro fortuna, i due minori sono stati ritrovati dai soldati delle Syrian Democratic Forces, le forze militari contrapposte ad Assad, che li hanno detenuti per alcuni mesi all'interno di un campo di prigionia.

Il ruolo di Waters

Ed è in questo momento che interviene Roger Waters: ha avuto a cuore la questione ed è riuscito a farli liberare, pagando di tasca propria per far tornare i bambini dalla madre: ha pagato il volo da Trinidad per lei, e poi il volo dalla Svizzera per la famiglia appena riunita e inoltre le tutte spese aggiuntive. Waters ha voluto anche lasciare il suo messaggio per far sì che il governo di Trinidad and Tobago conceda tutta la documentazione necessaria ai bambini per farli tornare a casa dalla Svizzera e a tal fine ha scritto un articolo sul giornale locale per fare pressione sull'opinione pubblica.

L'ex membro dei Pink Floyd non è nuovo a questi grandi gesti: è sempre molto attivo, sia come intellettuale, sia come musicista, sia in concreto come abbiamo visto in questo caso. Recentemente ha proposto di suonare dal vivo tutto l'album The Wall proprio al confine tra Messico e Stati Uniti, dove il presidente Donald Trump vuole erigere la barriera anti-immigrati.

E negli scorsi mesi ha contestato apertamente il candidato alla presidenza del Brasile Bolsonaro durante la sua tournée in Brasile ed è anche riuscito con un appello a convincere una tribute band dei Pink Floyd a non esibirsi in Israele, attirandosi così le critiche di molte comunità ebraiche.

I figli di jihadisti

Il tema dei bambini e dei combattenti Isis cittadini europei sembra molto controverso, e interessa da vicino molti paesi europei che hanno cittadini che sono andati in Siria, arruolati nelle file dei miliziani dell'Isis.

Molti Paesi Ue non sanno come risolvere il problema: ad esempio il governo britannico ha scelto di non rimpatriare gli ex soldati dello Stato Islamico e di lasciarli in Siria. E basti pensare che lo scorso mese un tribunale belga ha chiesto che almeno i figli dei combattenti jihadisti vengano rimpatriati nel continente europeo.

La Francia invece ha deciso di riaccogliere al momento soltanto i bambini in quanto cittadini francesi, ma non fa lo stesso per quanto riguarda le madri.