Una battaglia in nome del figlio. È quella che ormai da mesi porta avanti Nicole, la madre di Alec Smith-Holt, un ragazzo morto per coma diabetico nel 2017. La donna ha raccontato nei giorni scorsi alla CBS la vicenda del giovane, per aiutare anche altri che potrebbero trovarsi nella stessa situazione e per denunciare pubblicamente l’inefficienza del sistema sanitario degli Stati Uniti, basato sulle assicurazioni private.

Infatti Alec da anni soffriva di diabete di tipo 1, ma da un certo punto in poi non è più riuscito a curare la sua malattia, perché non poteva più permettersi un farmaco salvavita, l’insulina, il cui costo oggi arriva anche a 1.300 dollari al mese: così il paziente ha iniziato a diminuire le dosi fino alla crisi fatale, arrivata un anno e mezzo fa, quando aveva solo 26 anni.

La decisione di ridurre le dosi di insulina è costata la vita ad Alec

Nicole ha descritto con rimorso la storia del figlio, che non aveva mai raccontato a nessuno le proprie difficoltà economiche, accresciute da quando era andato a vivere lontano dai suoi, perché probabilmente voleva riuscire a farcela da solo, senza l’aiuto dei familiari.

Purtroppo la polizza sanitaria dei genitori copriva le spese mediche dei figli fino al compimento dei 26 anni: da quel momento in poi Alec avrebbe dovuto sottoscrivere una nuova assicurazione personale, per soddisfare tutte le necessità relative alla propria Salute, oppure provvedere da solo all’acquisto dei medicinali.

Invece, non potendo far fronte ai costi esorbitanti dell’insulina, il giovane aveva incominciato a ridurre le dosi del medicinale, per farlo durare il più a lungo possibile: ma questa privazione l’ha portato a cadere in un fatale coma diabetico, mentre era da solo nella propria abitazione.

Farmaci salvavita troppo cari, che diventano inaccessibili per chi non può permetterseli

“Quel giorno non c’era nessuno con lui che potesse aiutarlo – ha raccontato alla CBS la madre di Alec – per questo motivo mi sentirò in colpa per il resto della mia vita”.

La signora Smith-Holt dal momento della morte del figlio ha iniziato ad impegnarsi per cercare di aiutare tutti coloro che negli Stati Uniti rischiano la morte, perché non possono permettersi quei farmaci che garantiscono la sopravvivenza. Primo fra tutti l’insulina, il cui costo è triplicato dal 2002 al 2013, per poi rincarare ancora negli anni successivi.

Per questo sono partite alcune cause giudiziarie, portate avanti da singoli cittadini, ma anche da interi Stati come il Minnesota, nei confronti delle tre più grandi aziende che producono il medicinale. Inoltre il senatore del Vermont Bernie Sanders si è adoperato per favorire un’indagine federale sui prezzi dei salvavita. Ma la battaglia, nell’era di Donald Trump, sembra ancora molto lunga e complessa.