La notizia dell'omicidio di Lala Kamara ha gettato nello sconforto Ponte San Marco, frazione di Calcinato (alle porte di Brescia). Non si danno pace i genitori e gli amici della ventiseienne uccisa sabato sera, in circostanze misteriose, nel suo appartamento di Manchester. La ragazza, originaria del Senegal, era arrivata in Italia all'età di 4 anni e nel 2016 era partita per l'Inghilterra per realizzare il suo sogno: diventare infermiera. Proprio ieri, lunedì 11 marzo, avrebbe dovuto incominciare a lavorare in un ospedale della città.

L'omicidio

Come hanno spiegato i tabloid inglesi e la stampa italiana, Lala Kamara è stata ritrovata priva di vita sabato 9 marzo nell'appartamento che aveva affittato a Denton, cittadina della contea della Greater Manchester.

A dare l'allarme è stata, intorno alle 22,30, la sua coinquilina. La giovane, cresciuta tra Calcinato (dove vivono i genitori ed i fratelli) e Lonato (nel Bresciano), era arrivata nel Nord-ovest dell'Inghilterra per fare l'infermiera. E dopo mille sacrifici ce l'aveva fatta: aveva ottenuto l'abilitazione, vinto un concorso ed era stata assunta da un istituto di Manchester. Ieri sarebbe stato il suo primo giorno di lavoro.

Le cause del decesso al momento non sono chiare, ma tutto fa pensare ad una morte violenta. Dan Clegg, ispettore di Polizia di Greater Manchester, all’Indipendent ha spiegato che le indagini sono in corso e, ad oggi, sono stati fermati due giovani: un ventunenne ed un venticinquenne, pare entrambi originari del Senegal.

Le autorità giudiziarie hanno disposto l'autopsia. Il padre della giovane, Alliance, ieri ha raggiunto Manchester per seguire le indagini e riportare a casa la sua Lala (i funerali, salvo contrattempi, sono stati fissati per sabato 16 marzo, proprio a Lonato).

Il dolore della famiglia

La mamma di Lala, rimasta nella casa di Calcinato, prega per la sua unica figlia femmina, circondata da amiche e parenti.

“Non so molto di cosa sia successo - ha raccontato in francese - so solo che Lala è stata ammazzata. È stata brutalmente picchiata: i suoi assassini le hanno legato le mani dietro la schiena e l'hanno colpita con violenti pugni". Poi, con gli occhi velati, ha ricordato di averla sentita al telefono venerdì sera: "Era una brava ragazza, rispettosa, obbediente e con un cuore grande.

Era molto felice per il nuovo lavoro. Poi, domenica sera ci hanno chiamato per comunicarci la sua morte". Anche il fratello maggiore di Lala, Ibra, è sconvolto: "Sappiamo poco di quello che è accaduto, mia sorella è stata uccisa ed io non ci voglio credere".