La possibilità di dare la citadinanza a Ramy, il 13enne egiziano che ha chiamato i soccorsi quando l'autista senegalese voleva dare fuoco al pullman, sta dividendo il governo. Si sta discutendo più su questo aspetto che sul fatto gravissimo che lo ha generato, ovvero delle motivazioni che hanno spinto quell'uomo a quel gesto e sul perché si trovava a condurre un mezzo con dei bambini nonostante i suoi precedenti.

Salvini nega la cittadinanza a Ramy

Salvini, che sta esaminando il caso, ha dichiarato: "A ora non ci sono gli elementi...ho bisogno di fedine penali pulite, non parlo dei 13enni ovviamente ma non fatemi dire altro", lo ha detto Salvini mentre si trovava alla presentazione del libro di Mario Giordano, "L'Italia non è più italiana".

Il vicepremier leghista, che non è voluto entrare nel merito della questione, ha fatto sapere che il suo ministero sta approfondendo tutti gli aspetti e che purtroppo sono emerse delle problematiche: "Tutti hanno capito di cosa stia parlando" ha detto il ministro, chiaramente alludendo a uno dei famigliari del ragazzo. Le cittadinanze "non vanno regalate", e per Salvini quando si parla di questo aspetto non bisogna aver alcun dubbio. "Se qualcuno non ha chiesto e non ha ottenuto la cittadinanza dopo 20 anni...fatevi una domanda e datevi una risposta" ha detto Matteo Salvini. Dall'altra parte il giovane Ramy ha replicato che se adesso tutti ringraziano il ministro è merito suo, e che ora si fida di Di Maio che ha promesso che gliela farà avere.

Ramy, come riportato dall'Agi, ha dichiarato che nelle prossime ore parlerà di persona con Salvini sulle cose che sono state dette in questi giorni. Fonti del Viminale, però, smentiscono che ci sia mai stato un appuntamento tra le parti, anche perché il vicepremier Salvini si trova a Milano.

Salvini desidera incontrare Ramy

Il leader del Carroccio, da parte sua, non nega però che ci sarà un incontro.

Salvini ha espresso il desiderio di incontrare il giovane il prima possibile, affinché il "ragazzino torni alla sua normale vita" alludendo a una strumentalizzazione del 13enne da parte della sinistra. Il capo del Viminale, infine, ha detto che se al posto suo ci fosse stato Renzi avrebbe regalato 18 cittadinanze senza curarsi di ciò che sarebbe potuto accadere dopo. "Se la nuova frontiera della sinistra è tornare a lottare per lo Ius Soli, significa che continueremo a governare il Paese per i prossimi cinquant'anni".