Un italiano è morto nelle Filippine, in seguito a quella che sembra una vera e propria esecuzione. Andrea Guarnieri stava guardando la televisione insieme alla famiglia, quando due killer sono entrati in azione e l’hanno freddato a colpi di pistola. Il delitto è avvenuto a Dauin, nell’abitazione dell’imprenditore 49enne, verso le 17:30 di giovedì pomeriggio. Secondo quanto ricostruito dalle autorità locali, l’uomo era insieme alla moglie, al figlioletto di nove anni e a due cognate, quando una coppia di sicari ha fatto irruzione in casa ed ha iniziato a sparare, per poi fuggire via, a bordo di una motocicletta.
Due colpi di pistola hanno raggiunto il capofamiglia alla testa: purtroppo la disperata corsa in ospedale si è rivelata inutile, visto che i medici non hanno potuto far altro che dichiarare il decesso della vittima. Un delitto che resta avvolto nel mistero e che gli inquirenti, secondo quanto dichiarato dal fratello di Guarnieri, non ritengono opera di criminali comuni, ma di professionisti, che avrebbero agito per ordine di un mandante. Le indagini, affidate alle autorità filippine, sono costantemente seguite dall’ambasciata italiana a Manila, così come dal Ministero degli Esteri.
La decisione di trasferirsi nelle Filippine
Andrea Guarnieri era nato nel 1970 a Padova, dove aveva frequentato il liceo Tito Livio, per poi laurearsi in Scienze Politiche.
Aveva lavorato a lungo nell’azienda di famiglia, la Multichimica di Mestrino, ereditata dal padre nel 1998. Poi nel 2014 aveva deciso di cambiare vita, trasferendosi definitivamente nelle Filippine, dove aveva conosciuto la moglie, che gli aveva dato un figlio. Lasciata l’industria nelle mani del fratello Daniele, aveva iniziato una nuova attività da imprenditore, lavorando nel ramo immobiliare: forse la causa dell'esecuzione va ricercata nelle sue occupazioni in quel Paese.
Le ipotesi sul possibile movente del delitto
Infatti Daniele Guarnieri esclude la rapina come possibile movente dell’assassinio del fratello ed indica ai giornalisti una pista da seguire: “Probabilmente il recente acquisto di un terreno aveva dato fastidio a qualcuno”. Recentemente l’imprenditore era stato impegnato nel lancio di un nuovo progetto, la realizzazione di un albergo di lusso, insieme ad un socio padovano.
Inoltre Andrea da tempo era attivo in molte iniziative sociali: a casa sua ospitava personale sanitario per realizzare dei progetti umanitari a favore dei bambini indigenti del posto. Forse qualcuna delle sue occupazioni potrebbe essersi scontrata con gli interessi di qualche influente personaggio della malavita locale. Ma per adesso queste sono solamente delle supposizioni, in attesa che le indagini offrano qualche elemento in più per capire quali siano le ragioni dell’esecuzione.