Scafandri isolanti come tute, e apparecchiature hi-tech: durante i prelievi e l'autopsia sul corpo di Imane Fadil, ci saranno anche unità speciali dei Vigili del fuoco, con addestramento specifico alle radiazioni. L'equipe medico legale sarà 'schermata' per evitare il rischio di contaminazione, nel caso la salma possa essere radioattiva perché avvelenata.

avvelenamento accidentale, volontario o rara malattia? In un clima di grande incertezza, ancora non si sa cosa abbia ucciso lo scorso 1 marzo la modella marocchina di 34 anni, principale accusatrice di Silvio Berlusconi, teste chiave in tutti i processi Ruby sul 'bunga bunga', cene e dopo cene ad Arcore.

La giovane donna è deceduta nella clinica Humanitas di Rozzano dove è stata ricoverata il 29 gennaio scorso per una gravissima disfunzione del midollo osseo. Per un mese è stata in terapia intensiva e poi in rianimazione senza che i 25 specialisti che si sono alternati al suo capezzale, siano riusciti a risalire alle cause del male che l'ha uccisa. Sono stati riscontrati valori anomali di metalli pesanti nel sangue e nelle urine. Un esame parziale eseguito da un laboratorio di Milano su ordine dei pm, confermerebbe l'ipotesi di avvelenamento: ci sono tracce di un elemento radioattivo molto pericoloso, su cui la procura mantiene il più stretto riserbo. Cosa abbia ucciso la donna, potranno dirlo solo il test di radioattività e l'autopsia da svolgere in condizioni di massima sicurezza.

Avvelenamento, come si è arrivati a ipotizzarlo

Era stata proprio la modella, con l'aggravarsi in poche settimane del suo stato, a manifestare al fratello e al suo legale il convincimento d'essere stata avvelenata, ma senza specificare da chi e perché. Ipotesi presa in considerazione dalla Procura di Milano che ha aperto un fascicolo per omicidio volontario a carico di ignoti, dopo il decesso della giovane donna: tutti i tentativi di salvarla, non hanno avuto successo, compresi gli innumerevoli lavaggi di sangue e le trasfusioni cui è stata sottoposta.

Imane si è spenta in un mese, completamente consumata da un male che le ha distrutto il midollo osseo, non più in grado di produrre globuli bianchi, rossi e piastrine, e devastato gli organi interni, fegato e reni.

Il quadro clinico che si è andato profilando, sembrerebbe compatibile con un'esposizione a radiazioni, accidentale o 'voluta', secondo quanto il procuratore capo di Milano, Francesco Greco, ha riferito ai giornalisti.

Nel sangue e nelle urine, è stata riscontrata la presenza di metalli pesanti, cadmio, antimonio, cobalto, cromo e molibdeno, superiori alla norma. Si tratta di verificare se sono radioattivi.

Imane Fadil, autopsia speciale

Sono passate più di due settimane dalla morte di Imane, e ci si chiede come mai non sia stata ancora svolta l'autopsia e il corpo non sia stato restituito ai familiari. L'eccezionalità della vicenda giustifica i tempi lunghi: in caso di presunta presenza in una salma di sostanze radioattive, sono necessarie precauzioni e misure di sicurezza straordinarie. Sonde, guanti speciali, maschere e camici piombati, strumenti che i vigili del fuoco utilizzano in caso di incidenti, esplosioni, entreranno, domani e dopodomani, nell'obitorio di Milano per misurare la presenza di sostanze radioattive nel corpo di Iman.

Il team di specialisti composto da Cristina Cattaneo, l'anatomopatologa di chiara fama che si è occupata, tra i tanti casi, anche del'omicidio di Yara, esperti di fisica nucleare e del nucleo radiologico e batteriologico dei vigili del fuoco dotato di speciali attrezzature, lavorerà In condizioni di massima schermatura.

Prima procederà al carotaggio degli organi della salma, rara tecnica che consiste nel prelievo, con una speciale siringa, di campioni di organi e di ossa, poi depositati in contenitori schermati per essere analizzati. Quindi sarà fatta l'autopsia in sale blindate con il piombo. Su disposizione della Procura, nell'obitorio è vietato l'accesso: nessuno può vedere il corpo di Imane per ragioni di sicurezza.

Riconoscere un avvelenamento radioattivo, non è facile. I reni, che si comportano da spugne, potrebbero aver trattenuto le sostanze letali. Di certo, provoca una doppia rottura della catena del Dna che fa morire le cellule.