A seguito di una grave malattia durata circa sette mesi, è venuto a mancare a soli 45 anni Raffaele Di Terlizzi,il poliziotto eroe.
Raffaele Di Terlizzi era un poliziotto di origini baresi, ma residente a Pisa ormai da anni, dove era molto conosciuto. Era in servizio nella Questura di Pisa e precisamente nella Squadra Volante, con il ruolo di assistente capo coordinatore. I suoi colleghi lo ricordano con grande stima perchè manifestava una fortissima appartenenza al corpo di polizia e perchè svolgeva quotidianamente il suo lavoro con grande competenza e anche con umanità.
Infatti, era noto per un atto eroico compiuto nello svolgimento del suo lavoro nel lontano 2001.
ll salvataggio di 15 malati dell'ospedale Cisanello
Nel 2001 il poliziotto eroe, nello svolgimento del suo lavoro, dovette affrontare una situazione moto difficile. Infatti, nel seminterrato dell'ospedale Cisanello (il principale Policlinico di Pisa) si era sviluppato un incendio che si era propagato anche in altri piani e che aveva messo in serio pericolo la vita di alcuni pazienti ricoverati. In quell'occasione Raffaele Di Terlizzi ed un suo collega riuscirono ad evacuare un intero plesso dell'ospedale e a salvare la vita a 15 pazienti che non erano in grado di camminare. I due uomini li portarono fuori dalla struttura e li misero in salvo caricandoli sulle proprie spalle.
Come riconoscimento di questo gesto considerato eroico, tre anni dopo (nel 2004) Raffaele Di Terlizzi ricevette dal Capo della Polizia un'importante onorificenza, ossia la medaglia di bronzo al valore civile.
La malattia e la morte di Raffaele Di Terlizzi
Purtroppo il poliziotto era gravemente malato da circa sette mesi. Nel corso del tempo le sue condizioni di salute si erano aggravate progressivamente, tanto che nelle ultime settimane i suoi colleghi l’avevano visto andare a lavoro sempre più raramente, a testimonianza del netto peggioramento della situazione.
A seguito della grave malattia, Raffaele è venuto a mancare prematuramente sabato 9 marzo, a soli 45 anni, gettando nello sconforto la famiglia e tutti i suoi colleghi. La Questura di Pisa lo ricorda come un uomo sempre disponibile ad aiutare gli altri, con una grande competenza investigativa coniugata ad una grande umanità che lo portava a gestire efficacemente situazioni potenzialmente pericolose grazie all’ascolto e alla comunicazione.