Il celebre alpinista Reinhold Messner, autore di gesta divenute storiche nell'ambito delle scalate e degli attraversamenti del Polo, ha commentato la tragica conclusione del tentativo di Nardi e Ballard di affrontare il Nanga Parbat dallo sperone Mummery. A suo dire passare da lì "è una sciocchezza", e tre o quattro anni fa aveva già avvisato l'alpinista italiano che tentare la scalara sarebbe stato enormemente pericoloso.

L'avvertimento di Messner a Nardi: 'Salire sullo sperone Mummery non è un atto eroico, ma una stupidità'

Ieri sono stati riconosciuti i corpi di Nardi e Ballard sul Nanga Parbat, e dunque si può considerare chiusa del tutto ogni speranza di ritrovarli vivi.

Appena ha appreso la notizia, Reinhold Messner ha rilasciato commenti che invitano a non intraprendere "alpinismo eroico".

A detta di Messner, infatti, già tre o quattro anni fa aveva avvertito Nardi che tentare la scalata di quella montagna, dal lato dello sperone Mummery, "non è un atto eroico, ma stupidità". Aveva insomma cercato di dissuadere l'alpinista italiano dal tentare la folle impresa. Ha anche aggiunto che ora è troppo tardi per dire che lì non ci si dovrebbe andrebbe mai, ma che da quanto è stato riportato sui giornali, Nardi e Ballard sarebbero stati ritrovati a un'altezza di 6000 metri, proprio nella zona più pericolosa della montagna.

Messner dedica un pensiero anche ai famigliari delle vittime

Proprio in quella stessa zona, nel 1970, Messner vide morire suo fratello Gunther. Loro però stavano scendendo dalla montagna (azione teoricamente più semplice), e proprio perché aveva vissuto un simile dramma, il famoso alpinista aveva invitato Nardi a non andare.

"Chi va in montagna rischia sempre, ma il bravo alpinista è quello che sa aggirare i pericoli. Sullo sperone Mummery è impossibile aggirare simili pericoli, dunque un bravo alpinista non dovrebbe andarci".

Messner dedica poi un pensiero ai famigliari delle vittime. Si è augurato che quando la stagione sarà migliore, in primavera, un elicottero possa recuperare i due corpi, così da riconsegnarli alle famiglie.

Nel caso del fratello di Messner, invece, si dovettero aspettare 35 anni per riavere il corpo. A detta dell'alpinista, il Nanga Parbat ha una storia terribile, e dunque i famigliari delle vittime devono comprendere quanto sia complesso affrontarlo.

L'uomo ha quindi raccontato che quando trovarono il corpo di suo fratello, portò sotto la montagna tutta la famiglia, affinché si potesse capire meglio "emozionalmente" cosa significhi tentare la scalata di un luogo simile. "Spero che anche i parenti di Nardi e Ballard possano fare un'esperienza simile, prima o poi".