Gli alpinisti Daniele Nardi e Tom Ballard non ce l’hanno fatta, sono morti sul Monte Nanga Parbat in Pakistan. Da oltre una settimana si erano perse le loro tracce, i telefoni satellitari erano muti e dal campo base non si vedeva niente. Dopo tante ricerche e dopo diversi tentativi di ritrovamento, i soccorritori hanno identificato, con non poche difficoltà, due sagome di colore blu e rosso, ovvero il colore delle loro giacche. I due sono stati identificati sullo Sperone Mummery a 5.900 metri ma a causa delle forti tempeste di neve nel periodo invernale è impossibile recuperare i corpi al momento.
Di loro non si avevano più notizie dal 24 febbraio ma ora è ufficiale, sono morti. A comunicarlo per primo è stato l’ambasciatore italiano in Pakistan.
Le parole delle famiglie
Poco dopo è arrivato un comunicato ufficiale, pubblicato sulla pagina dell'alpinista Nardi, da parte della sua famiglia e del suo staff, dove si sono detti affranti dal dolore. Hanno poi scritto che una parte di Daniele e Tom rimarrà per sempre al Nanga Parbat e che il dolore è forte. Infine hanno spiegato che davanti a fatti oggettivi e, dopo aver fatto tutto il possibile per le ricerche, devono accettare l'accaduto visto che fin dall'inizio hanno accettato, rispettato e condiviso il suo ideale.
Anche la fidanzata dell’inglese Ballard, Stefania Pederiva, ha affidato le sue parole ai social dove ha raccontato che il suo cuore è completamente annegato e che non ci sono o saranno mai parole adatte a descrivere il vuoto che la morte di Tom ha lasciato.
Per lei un dolore straziante e una forte rabbia per non aver ascoltato le sue costanti parole che gli dicevano che su quella montagna non doveva andare, e che i suoi sogni non erano lì, e che per questo madre natura non l'ha più protetto. Infine ha ringraziato l'universo per averle regalato una persona così speciale.
Il Monte Nanga Parbat
Il monte Nanga Parbat, conosciuto nel film di Brad Pitt, 'Sette anni in Tibet', non è mai stato scalato in inverno ma soprattutto nessuno ha mai provato a prendere la via che hanno scelto Daniele e Tom, perché nonostante sia la più diretta è anche la più pericolosa. Una persona su quattro che abbia provato a scalare questa montagna non è più tornata a casa.
Un luogo così difficile da esplorare che anche i soccorsi non hanno potuto fare altro che individuare con un telescopio le due sagome e lasciarle lì.
Nardi e Ballard erano due ragazzi che volevano lasciare un segno nella storia dell'alpinismo, d'altronde anche nell'ultima intervista rilasciata da Nardi a "Le Iene" lo scorso dicembre, lui aveva parlato proprio di questo volendo dare un esempio al figlio che non si dovrà arrendere mai nella vita di fronte alle difficoltà.