Un episodio alquanto grave e a tratti inquietante quello che si è verificato lo scorso febbraio negli Stati Uniti d'America, precisamente nei pressi di una scuola di Belmont, nello stato del Michigan. Una giovane madre trentaseienne, infatti, Tiffany Kosakowski, si è resa protagonista di un gesto assurdo nei confronti del suo bambino di nove anni, Julian. Il piccolo non voleva andare a scuola e per tutta risposta, probabilmente esasperata, ha deciso di travolgerlo davanti a tutti con la sua automobile schiacciandogli il torace e la testa e provocandogli dei danni cerebrali che purtroppo saranno permanenti.

Secondo quanto si apprende dal quotidiano Il Messaggero, infatti, il bambino sarà costretto a vivere per il resto della sua vita con dei gravi danni al cervello. Proprio per questa ragione, adesso è arrivata la condanna ad un mese di carcere per la donna, con più di cinque mesi di pena sospesa.

USA: il suo bambino di nove anni non voleva andare a scuola, lei decide di schiacciarlo con la sua automobile

Secondo quanto ricostruito, la donna avrebbe improvvisamente accelerato, facendo sbandare la sua macchina da un lato all'altro mentre il suo bambino, evidentemente impaurito, si teneva aggrappato alla maniglia esterna della portiera. In quel modo avrebbe fatto circa cinquanta metri, prima di andare a finire sotto l'automobile che, con la ruota posteriore, gli ha schiacciato la testa e il torace.

Il giudice che è stato chiamato a giudicare il drammatico episodio ha definito le azioni della trentasettenne come imperdonabili e per questa ragione ha deciso di condannarla. Nel corso del processo, la donna ha deciso di confessare di aver guidato in maniera spericolata che hanno causato i gravi danni al bambino, spiegando anche di essere devastata per quanto accaduto e che dovrà convivere con questo senso di colpa per sempre.

La donna ha tentato di giustificarsi: 'Sono devastata per quanto successo'

Tiffany Kosakowski, madre single di due gemelli, ha dichiarato che adesso il suo unico interesse è quello di esserci per suo figlio e di sostenerlo tutti i giorni come ha sempre fatto. Tuttavia, secondo i documenti che sono stati depositati in tribunale a seguito del tremendo incidente, la giovane donna era pienamente consapevole che il figlio si trovasse affianco alla porta del passeggero, e che dunque quel comportamento è stato mantenuto proprio per causare delle gravi lesioni fisiche volontarie al suo bambino. Nonostante abbia tentato di giustificarsi, definendo quel suo atteggiamento soltanto come un momento di follia, il magistrato chiamato a giudicare ha deciso di condannarla al carcere.